Tasse locali, spunta una novità L’aliquota Imu viene ridotta

In commissione abbassata l’asticella all’8,6 per mille per i proprietari che hanno un fitto concordato Stesso sconto per il comodato d’uso gratuito con valore catastale fino a 500 euro e stato Isee a 15mila

C’è un’importante novità per quanto riguarda il pagamento dei tributi locali. Ieri mattina la commissione Bilancio ha inserito un’ulteriore agevolazione per coloro che sono chiamati a pagare l’Imu (l’imposta sugli immobili che non sono abitazione principale). In pratica i proprietari che hanno stabilito un fitto concordato a cedolare secca dovranno pagare un’aliquota pari all’8,6 per mille e non, quindi, il 10,6 per mille previsto negli altri casi. La stessa forma di agevolazione è stata prevista anche per coloro che hanno un appartamento in comodato d’uso gratuito ma con reddito Isee non superiore ai 15mila euro o con un valore catastale dell’immobile non superiore ai 500euro.

«Come Amministrazione - ha spiegato il presidente della commissione Nino Criscuolo - abbiamo voluto adoperare una scelta di giustizia sociale. Dato che gli inquilini non pagheranno la Tasi, abbiamo ritenuto giusto agevolare quei proprietari che applicano il fitto concordato. Questo potrebbe essere anche un impulso per altri proprietari che potrebbero godere di uno sconto e, nello stesso tempo, venire incontro anche ai loro inquilini».

E’ sicuramente questo il dato più importante che è emerso dalla riunione della Commissione che nella giornata di ieri ha discusso anche di altri argomenti. Tra questi il piano finanziario e le tariffe Tari per il 2014. In merito si è verificato che quest’anno dalla tassa arriveranno circa 41milioni di euro che copriranno integralmente tutte le spese sostenute per il servizio di gestione dei rifiuti in città. Per quanto riguarda le tariffe si è confermato il pagamento in tre rate più il conguaglio a dicembre, mentre coloro che godono delle agevolazioni pagheranno in due rate (ottobre e dicembre) anzichè in un’unica volta. Resta da capire se e quanto pagheranno in più i salernitani rispetto alla vecchia Tarsu. Si tratta di un calcolo matematico non dei più semplici perchè bisognerà considerare un’aliquota fissa più una variabile a cui aggiungere il coefficiente del nucleo familiare e la superficie calpestabile dell’appartamento. Sembrerebbe che nella maggior parte dei casi i salernitani sborseranno quanto per la vecchia tassa, tranne pochi casi che riguarderebbero principalmente gli esercizi commerciali. La commissione ha dato poi il via libera anche all’addizionale comunale all’Irpef (rimasta invariata rispetto al 2013), ai servizi a domanda individuale, al piano delle alienazioni e alla quantità, qualità e prezzo di cessione di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza e alle attività produttive e terziarie (una sorta di tabellario sulla base delle indicazioni date dall’Agenzia del territorio).

Restano da discutere il bilancio di previsione, quello pluriennale e il piano triennale dei lavori pubblici. Per questo bisognerà attendere lunedì.

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