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Tartaglione: «De Luca candidato? Decida Renzi» AUDIO

La segretaria del Pd campano sull'ex sindaco: «Solo il premier può chiedere che si ritiri, altrimenti si va avanti con le primarie»

«La candidatura di De Luca è inopportuna ma sul suo ritiro dalle primarie o si assume la responsabilità Renzi o sarà Enzo a decidere perché a norma di statuto è candidabile».

Questo in sintesi il messaggio che ieri sera la segretaria regionale del Partito democratico Assunta Tartaglione ha consegnato ai partecipanti alla riunione. Lo stesso ribadito dall’ala deluchiana in segreteria. In pratica o «Matteo chiama Enzo a garantisce in prima persona (e lo stesso vale anche per Cozzolino) o si fanno le primarie, e poi si vede». Il clima era molto teso. Alla vigilia dell’incontro i renziani che spingono sulla candidatura, in solitario, di Gennaro Migliore avevano provato a far saltare il banco. A più riprese: tweet, inciuci e dichiarazioni ufficiali avevano fatto trapelare che avevano il sessanta per cento dei voti dell’assemblea regionale. Quelli insomma necessari per portare a casa l’annullamento delle consultazioni e scegliere il nome unitario impallinando De Luca e Cozzolino.

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E proprio quest’ultimo, ieri, si è sfogato dichiarando: «Purtroppo una parte del partito si ostina a condurre una battaglia fatta più di retroscena, intrighi, accordi più o meno chiari, con un unico obiettivo: non far svolgere le primarie». Ma quel sessanta per cento ancora non c’è. Almeno fino ad ora. Mario Casillo non ha ancora sciolto le riserve, non del tutto. È preoccupato. Se dovesse continuare a stare al fianco del sindaco di Salerno rischierebbe anche di finire all’opposizione. Non lo vuole, non è questo il suo progetto. E allora «sta in un limbo tutto suo» commenta qualcuno. Ma anche lui si attende che Matteo Renzi in persona chiuda la partita. Garantisca. Decisivi dunque i prossimi giorni. Se emergerà una proposta che raccoglie il 66% in assemblea bene (anche Lello Topo ne è convinto), altrimenti avanti con le primarie. La proposta «deve arrivare da Roma» dicono da Napoli. Al momento c’è il nome di Nicolais. Ed il presidente del Cnr inizia a farci anche la bocca: «In questo periodo storico sicuramente la politica mi crea dei grandi interessi» dice. Ma è cauto: «Prima di lasciare il Cnr voglio capire bene se il mio contributo può essere utile a questa regione e parlare con i vertici del partito». Nicolais è soddisfatto «che il Pd vuole compattarsi e cercare di rimettersi insieme per rappresentare una comunità e non una sommatoria di tanti gruppi. Ovviamente questa cosa non può non essere discussa con tutti dovrei prima parlarne con loro». Unità che per il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi «coincide con le Primarie. Il resto è solo voglia di perdere con una pacca sulla spalla e con il premio della critica».

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Primarie sì è anche la posizione di Michele Grimaldi «la gente non capirebbe» ha più volte spiegato. Grimaldi però si è sempre detto contrario alle alleanze con Ncd e Udc «perché noi dobbiamo essere alternativa e non favorire trasformismo». E questo sarà l’altro capitolo di scontro che sia aprirà subito dopo. Ovvero seguire il modello matematico renziano oppure soli? Vedremo. Intanto anche Marco di Lello fa sentire la sua voce spiegando che «le primarie non sono un fatto solo del Pd». Per il candidato socialista «i soliti capibastone terrorizzati dalle primarie provano a smontarle candidando Nicolais. Ignorano che le primarie non sono più un affare interno al Pd, ma coinvolgono l’intero centrosinistra. Se Nicolais compatta il Pd, ben venga, rappresenta un ottimo nome. Eliminino i candidati attualmente in campo e con Nicolais ci misureremo alle primarie. Io sono pronto a sfidarlo».

Nel pomeriggio Vincenzo De Luca è intervenuto a Radio Alfa nell'appuntamento "in cinque minuti". Parlando del Pd e di quanto accade nel partito in vista delle primarie, l'ex sindaco ha dichiarato: «Mi dovrebbero ringraziare per quello che sto facendo. Candidato unitario? Perché? Visto che io non sono d'accordo, non c'è un candidato unitario». E alla domanda se i suoi guai giudiziari possono ritorcerglisi contro, ha detto: «Possono? Ma se non stanno facendo altro! Ma quelli del Pd però», insistendo col ribadire che potrà ricandidarsi a primo cittadino a Salerno perché non ha terminato il secondo mandato. Poi la stoccata finale nei confronti dei suoi "compagni" di partito: «Maschere... Nel Pd c'è una folta delegazione di pagliacci. Gente da circo».