IMPOSTE COMUNALI

Tarsu, cambianoi parametri della tariffa

Dal 2009 il 30% della tassa sarà conteggiata in base al numero dei componenti il nucleo familiare

Cambia la tassa sui rifiuti solidi urbani. Non siamo ancora all’introduzione del sistema della tariffa, cioè al pagamento della quantità dei rifiuti effettivamente prodotti, ma ad una via di mezzo. Ieri il consiglio comunale ha approvato le modifiche al regolamento, introducendo il cosiddetto "metodo normalizzato".

Si tratta di un criterio in base al quale la tariffa per le utenze domestiche sarà calcolata per il 70% ancora in base ai metri quadri dell’abitazione e per il restante 30% in riferimento al numero dei componenti il nucleo familiare (fino ad un massimo di sei). Stesso criterio, ma percentuali diverse, anche per le utenze non domestiche: 65% in base ai metri quadrati e 35% di quota variabile in relazione a cosiddetti "coefficienti potenziali di produzione". Per le utenze non domestiche sono state individuate ben 29 categorie, per quelle domestiche otto.
Secondo l’assessore alle Finanze Franco Picarone, in questo modo «si effettua una diversa e più equa distribuzione del prelievo». Se si pagherà di più o di meno rispetto al 2008, anno in cui il Comune ha aumentato la tarsu del 67%, non è ancora dato sapere. Ieri il Consiglio comunale si è limitato ad approvare le modifiche al regolamento, dando poi alla Giunta il mandato di stabilire le tariffe. L’esatto ammontare si conoscerà solo il 22 dicembre prossimo quando, con l’approvazione del bilancio di previsione 2009, sapremo quanto il Comune conta di spendere per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Una cosa, però, è stata già stabilita ieri: dal costo di esercizio sarà dedotto il 10% a titolo forfettario per lo spazzamento dei rifiuti dalle aree pubbliche. Ciò significa che questo 10% il Comune dovrà pagarlo con altre risorse e non con i soldi della tassa sui rifiuti. In realtà la legge consente di poter dedurre fino ad un massimo del 15% e su questo punto il consigliere Roberto Celano ha polemizzato con l’amministrazione. Va anche detto, però, che per il 2008 si è applicato il 5%, dunque il 10% per il 2009 è un passo avanti. Sempre in materia di rifiuti, il consigliere Giuseppe Zitarosa ha proposto di assumere in Salerno Pulita i soci delle cooperative sociali che attualmente svolgono lavori di spazzamento stradale, manutenzioni e guardiania. In 12 mesi il Comune ha speso per le coop 3,5 milioni di euro e secondo calcoli effettuati da Zitarosa assumendoli in Salerno Pulita si risparmierebbero 2 milioni di euro. «Queste cifre sono infondate - ha replicato il sindaco De Luca - e si diffondono notizie non veritiere se si afferma che risparmieremmo 2 milioni. Io non ho promesso le assunzioni ai soci delle coop e se c’è chi lo ha fatto se ne assuma la responsabilità. Come amministrazione abbiamo il dovere di fare un piano industriale e capire quanto ci costa l’igiene urbana. A questo stanno lavorando gli uffici e quando avremo la cifra esatta e avremo stabilito quanti km di strada affidare a ciascun addetto allo spazzamento, capiremo come utilizzare al meglio il personale. E se ci sarà bisogno di nuove unità si faranno bandi pubblici oppure si procederà con il sorteggio dagli elenchi dei disoccupati».

De Luca ha contestato anche la tesi del risparmio: «Se i dipendenti delle coop passano in Salerno Pulita i costi si triplicano». Il sindaco è stato molto franco anche sulla qualità del lavoro svolto dai dipendenti della società: «Ci sono dipendenti che lavorano e altri che vanno a passeggio».

Il consiglio comunale ha poi approvato le variazioni di bilancio, la verifica degli equilibri e l’assestamento del bilancio di previsione 2008; una variante alle norme di attuazione del Puc; provvedimenti per una lottizzazione a Matierno; il piano di protezione civile e, all’unanimità, un ordine del giorno per il ripristino delle preferenze alle elezioni europee e italiane.
Bocciato, invece, l’ordine del giorno con cui si proponeva di restituire ai salernitani il canone per la depurazione pagato negli ultimi 10 anni. Per la maggioranza del consiglio la depurazione delle acque reflue è stata fatta e andava pagata.