Tarsu, alla Provincia la raccolta dell’immondizia

Da gennaio anche la raccolta e lo spazzamento dei rifiuti passerá nelle competenze della Province. Nel decreto legge non c’è la prevista proroga della gestione comunale, e a Salerno la societá Ecoambiente si prepara a subentrare nei contratti di Palazzo di Cittá. Alla spa provinciale spetterá la riscossione della Tarsu

• Salerno. Niente proroga per l’affidamento alle Province del servizio di raccolta e spazzamento dei rifiuti. Annunciato nei giorni scorsi, il provvedimento è scomparso dal decreto legge.

• Significa che dall’1 gennaio il servizio, ora svolto dai Comuni, passerá nelle competenze della societá provinciale Ecoambiente.Senza possibilitá di rinviare di un altro anno l’entrata in vigore della legge, come le stesse Province avevano chiesto.
«E’ stato il presidente Napolitano a volere che dal testo del decreto fosse eliminata la proroga - dichiara Roberto Celano, presidente di Ecoambiente e consigliere comunale del Pdl - Il Capo dello Stato ha ritenuto che la frammentazione delle competenze non desse garanzie di un ciclo dei rifiuti corretto e completo».

Da gennaio la spa provinciale dovrá quindi occuparsi delle attivitá svolte finora da Comune e Salerno Pulita. Coprendo i costi con l’esazione della Tarsu, che passa del tutto nelle sue disponibilitá. Per la riscossione della tassa sará fatto un bando di gara con cui individuare un gestore privato.

Nei servizi di raccolta e spazzamento il passaggio alla gestione diretta sará invece graduale: a inizio anno Ecoambiente subentrerá al Comune capoluogo nel contratto con Salerno Pulita, e lo stesso sará fatto nei rapporti analoghi che esistono in altri territori. Il trasferimento di funzioni non è semplice. C’è da assorbire personale e mezzi e da definire i rapporti con i netturbini comunali, con cui si immagina di stringere contratti di servizi analoghi a quelli con le societá.

Il cronoprogramma prevede che la fase di transizione sia chiusa nel corso del 2011, con il passaggio completo alla gestione diretta. Secondo il presidente Celano non ci saranno ripercussioni sui lavoratori, perché il piano industriale «non prevede esuberi». Il decreto vieta però di stabilizzare il personale precario, a cui sono garantiti solo gli ammortizzatori sociali e solo sino al 31 dicembre del 2011.

• Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale sono stati chiariti anche i poteri del presidente della Regione in tema di termovalorizzatori. Si prevede che "al fine di garantire la realizzazione urgente" di questi impianti, Caldoro, "ferme le procedure amministrative e gli atti giá posti in essere, può procedere, sentiti le Province e gli enti locali interessati, alla nomina di commissari straordinari che, con funzione di amministrazione aggiudicatrice, individuano il soggetto aggiudicatario".

Secondo la tesi della Provincia - sostenuta dall’assessore regionale Giovanni Romano - Caldoro potrebbe evitare di esercitare la sua facoltá riguardo al termovalorizzatore di Salerno, «in quanto la gara d’appalto è giá bandita e non c’è bisogno di accelerare». Ma pare non sia questo l’orientamento della Regione e tantomeno l’idea del ministro Mara Carfagna, che fará sentire il suo peso e che giá ha fatto notare come lo scontro tra Provincia e Comune rischi di bloccare l’iter.

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