Tariffe per gli impianti Si cambia dopo 15 giorni 

L’amministrazione ha accolto le lamentele di molti atleti di società cittadine Intanto al PalaSchiavo emerge il problema delle infiltrazioni di umidità

Due settimane: è il tempo che occorre all’amministrazione comunale battipagliese per decidere di fare marcia indietro sulle tariffe imposte ai cittadini per l’utilizzo degli impianti sportivi. Il 22 febbraio, in sala giunta, la sindaca Cecilia Francese e i suoi assessori revocano la delibera approvata 14 giorni prima, che rivedeva verso l’alto le quote: l’hanno dunque spuntata gli atleti che avevano richiesto il dietro front.
E mentre prosegue il braccio di ferro tra qualche associazione sportiva e i tecnici di Palazzo di Città, l’assessore chiede al dirigente il nome del dipendente colpevole dei ritardi nelle volture delle utenze elettriche, ultimate con diciotto mesi di ritardo: a suo carico s’avvierà un provvedimento disciplinare.
«Gli utenti degli impianti fanno presente che la grave situazione economico-sociale non consente di sostenere le tariffe così come adeguate», si legge nell’atto di revoca della delibera di due settimane fa. «Abbiamo recepito la volontà d’una parte della maggioranza che voleva che le tariffe rimanessero invariate», spiega l’assessore allo sport Michele Gioia, che ci tiene a precisare che «seppur rivisitate, le quote erano comunque più basse di quelle del 2014». Un adeguamento legato alle «migliorie che le nuove associazioni affidatarie hanno apportato agli impianti».
Tra i più critici, il consigliere di maggioranza Angelo Cappelli: «Un plauso a quelle società che hanno davvero cambiato il volto degli impianti a loro affidati, ma non ravviso per l’Ente l’utilità d’incrementare le tariffe, visto che i soldi entrano nelle casse delle associazioni». E allora si torna alla vecchia tariffazione.
Al PalaSchiavo, nel frattempo, si fanno i conti con le infiltrazioni di umidità e con l’acqua piovana che spesso dalla copertura dell’impianto finisce direttamente sul parquet dell’impianto: lo scrivono un ingegnere e un geometra del Comune in una nota che è stata inviata al dirigente tecnico, agli assessori e anche al segretario generale. Il sopralluogo era stato voluto per fare la massima chiarezza sulla compatibilità del pavimento con l’attività di pattinaggio di una società di Eboli, la Cresh, alla quale, allo stato attuale, è stata rilasciata un’autorizzazione soltanto parziale dopo le doglianze manifestate da un’altra squadra, che pratica una differente attività sportiva e che aveva segnalato dei graffi sul pavimento del PalaSchiavo. «Non risulta», rispondono i comunali dopo il sopralluogo. Incredulo Alessio Cairone, consigliere d’opposizione, dopo aver letto la prima nota comunale, quella della licenza con riserva: «Se a metà dell’anno sportivo s’appura che i pattini utilizzati da una squadra di pattinaggio rovinano il parquet, una società di cinquanta atleti deve finire di fare l’attività sportiva?», domanda.
Intanto, al PalaPuglisi, è stata finalmente effettuata la voltura: «Ho chiesto al dirigente una risposta scritta sulle responsabilità del ritardo nel cambio d’utenza», annuncia Gioia. E dopo la relazione potrebbe anche scattare un provvedimento disciplinare.
Carmine Landi
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