Tari, il nuovo piano evita gli aumenti 

Le tabelle stabilite dovranno essere approvate in Consiglio. Ecco su chi pesano di più i costi per i rifiuti

Tassa sui rifiuti. La giunta comunale guidata dal sindaco Cosimo Ferraioli si è riunita per stabilire le tariffe da applicare per l’anno 2018. La proposta elaborata in sede di giunta dovrà ora essere inviata al Collegio dei revisori dei conti e successivamente presentata in Consiglio comunale per ottenere l’approvazione definitiva. Non c’è nessun aumento significativo per i contribuenti nei piani dell’amministrazione comunale angrese. La quota fissa e la quota variabile che compongono la tassa dovrebbero restare pressoché invariate sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. Una condizione permessa anche dal nuovo piano finanziario dei costi redatto dall’azienda municipalizzata Angri Eco Servizi, che gestisce la raccolta dei rifiuti su tutto il territorio doriano.
Servizio di spazzamento, raccolta porta a porta, trasporto dei materiali raccolti e differenziati: secondo il bilancio di previsione per il 2018, garantire l’igiene urbana richiederà una spesa di 5 milioni e 472mila euro circa. Cifra da cui va detratto il costo dello smaltimento dei rifiuti prodotti nelle scuole pubbliche statali, che è invece a carico del ministero dell’istruzione. Per questo motivo, nel caso di Angri vanno sottratti alla somma complessiva 30.452 euro. Le tariffe della Tari sono quindi state organizzate per garantire a Palazzo di Città un incasso di 5 milioni e 441mila.
Nessun nuovo aumento quindi stavolta, ma non mancano gli strascichi della polemica sorta ormai due anni fa, quando l’amministrazione Ferraioli ha deciso di adottare il cosiddetto metodo normalizzato, che tiene conto oltre che dei metri quadrati anche del numero di componenti dei nuclei familiari. Quanto al nuovo metodo, i consiglieri d’opposizione, che componevano la precedente amministrazione cittadina, hanno in più occasioni sottolineato i presunti svantaggi che avrebbero creato dei danni ai cittadini. «C’è stata una semplice rimodulazione», ha invece sempre tenuto a chiarire l’assessora all’ambiente, Maria Immacolata D’Aniello.
La Tari oggi pesa soprattutto sulle famiglie più numerose. Per quanto riguarda le utenze non domestiche le tariffe più alte sono quelle a carico di ristoranti, pizzerie, osterie, birrerie, ma anche ipermercati, pescherie e altre attività che risultano particolarmente inclini alla produzione di rifiuti. Per le utenze domestiche disabitate si paga in base alla categoria di pertinenza. Resta da capire come verrà accolta la proposta formulata dalla giunta Ferraioli in Consiglio comunale.
Valentina Comiato
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