«Tangentopoli, Mani pulite fu la medicina»

Al ampus di Fisciano l’incontro con Di Pietro: «Norme più efficaci per combattere la corruzione»

FISCIANO. Uno studente si è fatto autografare la tesi che porta il suo nome nel titolo, altri hanno preferito scattare qualche foto insieme a lui. È stato disponibile con tutti gli studenti Antonio Di Pietro, l’ex magistrato ieri al campus universitario di Fisciano, invitato dall’associazione “Futura A.u.d”, nell’ambito di un ciclo di incontri iniziato lo scorso anno per fare il punto su Mani pulite e Tangentopoli a 25 anni di distanza.
«Con Tangentopoli fu scoperto il tumore, Mani pulite fu la medicina. Dopo tanti anni c’è ancora sempre l’eterna lotta tra guardie e ladri e c’è sempre chi trova nuove soluzioni per aggirare le regole», ha detto Di Pietro agli studenti. Ma come fermare la corruzione? «Ci vorrebbero leggi più efficienti e pregnanti, la certezza della pena nel nostro Paese è davvero poca», ha aggiunto l’ex magistrato, prospettando un quadro affatto sereno agli studenti. Dopo le inchieste del pool di Mani pulite, la corruzione nelle strutture dello Stato è rimasta ugualmente, questa la riflessione fatta nell’aula; e la pulizia che si immaginava, quella che fu fatta nel sistema dei partiti che sembrò andare in frantumi, non ha prodotto gli esiti sperati. «Vengono presi i deboli, i più furbi la fanno franca, non si può dire mai la parola fine. Il ladro se ne inventa sempre di nuove e dunque bisogna sempre stare allerta, si deve combattere», questa è stata la risposta di Di Pietro ai ragazzi che sono arrivati nell’aula per ascoltare le sue riflessioni.
Il rettore Aurelio Tommasetti, intervenuto al convegno, ha sostenuto che «l’Italia cambiò, furono archiviati leader politici, partiti, capitani industria, ci furono 4.520 indagati solo dal pool milanese. Ma a distanza di anni siamo ancora nell’elenco mondiale dei paesi corrotti e c’è anche la percezione comune che la situazione non sia migliorata. Occorre una diversa cultura della legalità». E poi un giudizio su Salerno e su De Luca: «Salerno è cambiata molto in termini qualitativi. Se si agisce nel rispetto delle legge per migliorare una città, la sua vivibilità ed economia credo sia un fatto positivo. Non ho mai fatto politica con De Luca, ma non critico a tutti i costi. Per quello di cui è accusato risponderà alla giustizia, che in qualche caso gli ha dato ragione». (m.c.)
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