Taglio di consiglieri in Campania Caldoro: ne bastano cinquanta

Il presidente della Regione rivendica il contenimento dei costi già attuato: «La Regione ha azzerato alcuni benefit come i telefonini»

NAPOLI. «Penso che la Campania possa scendere a 50 consiglieri». Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, in merito alla riduzione dei consiglieri regionali, proposta dalla Conferenza delle Regioni al Governo. Si tratterebbe, in pratica, di una riduzione del 20 per cento, dal momento che i consiglieri regionali in Campania sono attualmente 61. «La spesa è aumentata fino al 2010, poi da quando ci siamo insediati, dal 2010 a oggi – ha affermato – abbiamo operato un fortissimo taglio ai costi della politica. In alcuni casi abbiamo più che dimezzato in Campania, come, per esempio, per le consulenze ridotte dell’80 per cento». Una inversione di tendenza, quella rivendicata dal presidente, che, tuttavia, non è stata sufficiente ad evitare i controlli della Guardia di finanza, che sta passando al setaccio i soldi dati ai consiglieri regionali. Ma Caldoro ha anche sottolineato come molti benefit siano «stati del tutto azzerati, come i telefonini». Tra i tagli ai costi della politica, Caldoro ha menzionato la riduzione di quasi il 30 per cento agli stipendi dei consiglieri regionali. «Abbiamo anche ridotto il numero di commissioni – ha aggiunto – e, per esempio, in Campania non abbiamo i mini gruppi, quelli cioè composti da un solo consigliere».

«Tutta l’attività amministrativa – ha sottolineato il presidente della Regione – è soggetta a una verifica della Corte dei Conti ma si deve aggiungere lo stesso criterio generale anche per le spese forfettarie che hanno Camera e Senato e che di recente hanno cambiato, su questo non c’è dubbio». Un discorso di «trasparenza» che «è assolutamente necessario, fosse anche per un solo euro».

I frutti del contenimento della spesa sono visibili. E per dimostrarlo, Caldoro ha snocciolato le cifre. «Se guardiamo ai dati complessivi, nel caso della Campania, per esempio, nel 2009 tetto di cassa, reale spesa complessiva era di circa 3 miliardi e 500 milioni – ha puntualizzato – Ora, per diversi motivi, tagli e patto stabilità, abbiamo 2 miliardi e 600 milioni, quindi un miliardo di spesa reale che la Campania ha perso».

Ieri, poi, il presidente della Campania ha invitato anche altre istituzioni dello Stato ad intraprendere il cammino del rigore nella spesa per le proprie attività. A partire dal Parlamento. «Bene riduzioni nelle Regioni. In Campania – ha scritto su twitter – siamo partiti nel 2010. Adesso Camera, Senato ed Enti, grandi e piccoli. Ognuno faccia la sua parte».