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Tagli Pediatria «Primo passo per chiusura»

Il ridimensionamento di pediatria è solo il primo passo verso la chiusura del reparto e del “Santa Maria dell’Olmo”. Ne è sicuro Davide Trezza, uno dei componenti del Comitato per il diritto alla...

Il ridimensionamento di pediatria è solo il primo passo verso la chiusura del reparto e del “Santa Maria dell’Olmo”. Ne è sicuro Davide Trezza, uno dei componenti del Comitato per il diritto alla salute a Cava, che all’indomani della notizia secondo la quale la pediatria sarebbe prevista nel secondo e nuovo atto aziendale del “Ruggi”, ma solo con sei posti letto al posto degli attuali nove, annuncia l’organizzazione di una serie di iniziative di protesta, tra cui un sit in da tenere davanti alla sede della Regione, a Napoli.

«Noi siamo convinti che il ripristino di pediatria, cancellata nel piano ospedaliero regionale, sia solo un contentino – aggiunge Trezza – L’errore materiale di cui si parla è solo una scusa: il reparto è stato tolto consapevolmente dal documento perché l’intenzione era quello di trasferirlo al “Ruggi”. Ora si corregge il tiro solo perché ci sono state tante polemiche e, forse, qualche politico ha pensato bene che era meglio buttare un po’ di fumo negli occhi agli elettori».

Ma Trezza va all’attacco anche sulla questione della chiusura della maternità a Cava. «Ci hanno fatto credere alla storiella che il reparto doveva chiudere perché non raggiungeva i 500 parti all’anno, ma almeno tre reparti in provincia di Salerno, che hanno requisiti analoghi, sono tuttora aperti ed operanti».

«D’altronde nel decreto regionale numero 37, pubblicato sul Burc, si legge che è stata istituita un apposito comitato permanente che ha lo scopo di istruire deroghe alla chiusura di reparti con meno di 500 parti», sottolinea il rappresentante del Comitato per il diritto alla salute a Cava. Trezza ha, poi, concluso: «Anche Cava avrebbe potuto avere la deroga dal momento che sul territorio c’è bisogno di un altro punto nascita. Ma evidentemente non c’è la volontà politica di tenerlo aperto a tutto discapito della salute dei cittadini».(a.c.)

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