la storia

«Tagli all’addome, abbiamo segnalato il caso alla polizia»

SALERNO. Il suo sguardo spento aveva subito attirato l’attenzione di Matteo Renna e Annalisa Pignataro. Come tante altre donne aveva appreso dell’iniziativa della “Street Kali” attraverso il...

SALERNO. Il suo sguardo spento aveva subito attirato l’attenzione di Matteo Renna e Annalisa Pignataro. Come tante altre donne aveva appreso dell’iniziativa della “Street Kali” attraverso il passaparola di alcune conoscenti e così dalla provincia, due volte a settimana, aveva deciso di raggiungere la città di Salerno e prendere parte alle lezioni degli istruttori di Krav Maga. Ma che qualcosa non andasse per il verso giusto in quella signora, libera professionista e appena 40enne, gli addetti ai lavori l’avevano subito capito. «Dopo alcune settimane ha iniziato a fidarsi di noi e solo allora ci ha raccontato la sua storia», ha detto Renna. «Terminata la lezione si è sbottonata la camicetta che indossava e ci ha fatto vedere i vistosi tagli che aveva all’altezza dell’addome». Una sorta di liberazione per quella donna, che ai responsabili dell’associazione ha illustrato il suo inferno, legato a un marito violento che, quotidianamente, la picchiava e, successivamente, la feriva con un coltello da cucina. La donna, attualmente, frequenta ancora le lezioni presso il Tennis Club di Salerno, in via Liberti nel Quartiere Italia. «Le abbiamo spiegato che non le serviva solo un corso di autodifesa, ma qualcosa di più», hanno raccontato Renna e Pignataro. Da qui la decisione di indirizzarla verso i dirigenti della Questura di Salerno, con cui la “Street Kali” collabora da tre anni per l’organizzazione del progetto Beauty Full. «C’è una stretta sinergia con la polizia di Stato, visto che siamo l’unica realtà autorizzata in provincia di Salerno per quanto riguarda i corsi di autodifesa. Adesso il caso della signora è stato preso in carico dagli agenti. Non sappiamo quali sviluppi avrà la vicenda», ha detto Renna. «Da quest’anno abbiamo anche attivato una sinergia con lo Sportello Antiviolenza dell’ospedale di Salerno. Fare rete è indispensabile».(d.g.)

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