Tagli ai salari, in Provincia si va verso uno sciopero

Le organizzazioni sindacali pronte a proclamare una giornata di astensione Sessa (Cgil): «Altro che trasparenza e democrazia. Questa è solo arroganza»

«Emerge sempre più evidente il vero volto di queste persone, altro che trasparenza e democrazia ma piuttosto: vera e propria arroganza». Le organizzazioni sindacali di Palazzo Sant’Agostino pronte alla mobilitazione dei lavoratori dell’Ente. In una lettera inviata al Prefetto di Salerno infatti, i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) chiedono la convocazione «con urgenza di un tavolo di confronto per poter riaprire il dialogo da tempo interrotto con i vertici della Provincia».

Sul piatto della bilancia non solo «il metodo» usato sul “salario accessorio” «decisione presa unilateralmente senza nessun tipo di confronto con i sindacati» spiega Artuto Sessa della Cgil-Funzione pubblica, ma anche le spese sostenute che hanno condotto l’Ente Provincia a sforare il patto di stabilità «scatutito - si legge in una nota della Cgil, Cisl e Uil - da quello che ci è stato dato modo di apprendere, tra l’altro anche da un incomprensibile aumento della spesa dalla duplicazione dei centri di costi quali: i consorzi, le fondazioni in house ecc.».

La lettera dei sindacati arriva «dopo le inascoltate proposte di riorganizzazione e presentazione di utilizzo del fondo salario accessorio, che l’Ente Provincia con delibera di giunta n.100 dello scorso 11 giugno ha provveduto ad approvare unilateralmente le “Risorse per il finanziamento del fondo per la contrattazione decentrata integrativa anno 2013”». Tutti elementi, questi, che per le organizzazioni sindacali «rappresentano e confermano l’inadeguatezza delle scelte operate, ed in conformità del mandato ricevuto dai lavoratori, nel preannunciare una più ampia azione di tutela dei lavoratori rappresentati, non escludendo fin da adesso d’intraprendere una più decisa azione di protesta con astensione dal lavoro ed eventuali mobilitazioni».

E proprio sulla spesa dell’Ente, passata attraverso l’utilizzo di Fondazioni, i sindacati avevano già fatto richiesta di accesso agli atti e di confronto diretto sulla questione.

Richieste rispedite al mittente che non hanno fatto altro che deteriorare i rapporti tra le parti. Ora il tentativo estremo «di riprendere» il dialogo è affidato al Prefetto.

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