Svuotato e fatto brillare l’ordigno del Crescent

Intervento eseguito con successo ieri mattina dagli artificieri al Cernicchiara De Luca: «Questa volta, per fortuna, non si sono resi necessari gli sgomberi»

di Fiorella Loffredo

Il convoglio guidato da un agente della polizia municipale del reparto motociclisti che ieri mattina ha scortato l’autocarro su cui l’ordigno bellico ritrovato venerdì nel cantiere del Crescent è stato trasferito nella cava del Cernicchiara, dove è stato poi fatto brillare, è partito da via Ligea alle 10 in punto. Due pattuglie della polizia, un furgone e una camionetta dell’esercito - su cui c’erano i militari del 21esimo Genio guastatori di Caserta che hanno eseguito la delicata operazione - con a seguito un’ambulanza e diverse pattuglie dei vigili urbani hanno percorso il viadotto Gatto completamente libero - il traffico, infatti, è stato interdetto per il tempo utile al passaggio del convoglio - e hanno raggiunto il luogo prestabilito otto minuti dopo l’orario di partenza. Alle 10.15 gli artificieri erano già al lavoro nella cava che per due ore è rimasta off limits per tutti. Alle 11.45, un piccolo scoppio, avvertito soltanto dai carabinieri che piantonavano l’ingresso della cava, ha segnato la fine dell’operazione, riuscita senza alcuna complicazione.

A raccontare le fasi che hanno portato prima allo svuotamento e poi al brillamento di quel che rimaneva della carica esplosiva dell’ordigno è il tenente colonnello Giuseppe Buono, incident commander degli artificieri che hanno effettuato l’intervento.

«Dopo la ricognizione eseguita venerdì, quando la bomba è stata rinvenuta all’interno del cantiere - racconta il militare - ci siamo subito resi conto che il potenziale distruttivo dell’ordigno era minimo. Si trattava, infatti, di una bomba d’areo incendiaria, detta “Cento galloni”, usata nella Seconda guerra mondiale per bombardare da bassa quota le piccole imbarcazioni. Dei suoi cento galloni di esplosivo, però, circa 370 chilogrammi, rimaneva ben poco perchè era per lo più piena di sabbia e priva di spolette. Quindi non altamente pericolosa. Per questo è stato possibile prevedere una procedura di trasferimento in un altro luogo, poi individuato nella cava del Cernicchiara, dove questa mattina (ieri per chi legge, ndr) gli artificieri hanno prima provveduto alla sua ripulitura, estraendo le cariche esplosive che poi sono state fatte brillare in piena sicurezza. Alle 12.30 eravamo già di ritorno». Alla notizia del buon esito dell’operazione anche il sindaco Vincenzo De Luca ha tirato un sospiro di sollievo e ha affidato alla bacheca del suo profilo Facebook il suo commento sulla mattinata: «Con la rimozione e il brillamento nella cava del Cernicchiara, si è conclusa la vicenda del ritrovamento dell’ordigno bellico nel cantiere della torre dell'Autorità Portuale a piazza della Libertà - ha scritto il primo cittadino - Questa volta, per fortuna, non si sono resi necessari sgomberi dell’area e interruzioni dei lavori. Esprimo, quindi, il mio sentito ringraziamento alle forze dell’ordine, alla polizia municipale e agli artificieri che hanno brillantemente risolto la situazione. Grazie a tutti per la collaborazione».

Quella svolta ieri dai militari del 21esimo Genio guastatori di Caserta rientra nelle operazioni che vengono definite tecnicamente “concorsi per la pubblica utilità”; circa 300 quelli eseguiti ogni anno dal gruppo che è lo stesso intervenuto a Salerno nel luglio del 2012, quando ci fu il primo ritrovamento di un residuato bellico nel cantiere del Crescent che tanto problemi creò.

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