Svolta su Enza Memoli Si cerca attorno alla casa

A sei anni dalla scomparsa nuovi controlli sulla collina per trovare i corpi Cani e reparti scientifici mobilitati da ieri mattina con l’ausilio del georadar

Decine di uomini, strumenti di ultima generazione, elicotteri e battute con i cani. Sono ricominciate così, ieri mattina, le ricerche di Enza Basso Memoli e dell’indiano William Sonhu, spariti nel nulla il 12 luglio del 2007 dall’abitazione della signora in via Fuardo, sulla strada che collega Cappelle alla provinciale per Ogliara. La nuova strumentazione a disposizione dei reparti scientifici ha riaperto la porta alla speranza di poter trovare almeno i corpi dei due scomparsi se, come si teme, sono stati uccisi quello stesso giorno. O, magari, di scoprire tracce del loro passaggio. Per questo gli investigatori sono tornati a scandagliare palmo a palmo il terreno attorno alla casa e continueranno nelle operazioni anche oggi.

È stata l’avvocato della famiglia, Giuliana Scarpetta, a far riaprire le indagini, chiedendo che per le ricerche fosse utilizzato il georadar, ancora non disponibile al momento della scomparsa. Un apparecchio che consente di analizzare il terreno, rinvenendo anche a distanza di tempo eventuali tracce umane. Con questa nuova stumentazione i reparti scientifici arrivati da Roma e Milano stanno battendo da ieri palmo a palmo le colline salernitane. Continueranno nei prossimi giorni, senza tralasciare nessuna zona del circondario. All’avvio delle ricerche erano presenti ieri mattina io quattro magistrati impegnati nell’inchiesta: Enrico D’Auria, Chiara Minerva, Valleverdina Cassaniello e Maria Carmela Polito. C’era anche uno dei due indiani che poche settimana dopo la scomparsa fu arrestato con l’accusa di essere coinvolto nella vicenda. Fu rimesso in libertà poco dopo, ma resta sotto inchiesta e ieri Singh Gourmej, detto Gheja, ha voluto presenziare alle operazioni, accompagnato dall’avvocato Gerardo Cembalo.

Se le nuove ricerche daranno risultati lo si saprà nei prossimi giorni. Finora la sparizione della donna e del suo domestico indiano resta un mistero. Non dice nulla il figlio Salvatore Memoli, che però ieri sera ha inserito un post commovente nella sua pagina facebook: «Una mamma si cerca sempre, si scava ovunque per aver restituito di lei anche un frammento... Tutto è prezioso, tutto è speciale. Tutto serve a restituire una memoria e una verità che prolunghino per sempre il suo penetrante essere al centro della nostra vita. Dico grazie a tutti, se fossi ricco non avrei abbastanza denaro per ripagare ogni gesto, ogni impegno, ogni sforzo per restituirci anche un frammento che ci restituisca il nostro bene perduto».

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