Suoli Fontanelle, l’affondo dei Riformisti

Nel mirino Vecchio: «Pronti a prestargli i soldi per i suoi debiti col Comune». Le “pretese” dell’imprenditore di Battipaglia

L’affaire lottizzazioni avvelena il clima politico ebolitano. Dopo le stilettate del capogruppo Pdl, Fausto Vecchio, nei confronti dei Riformisti sul caso del Pua Fontanelle (alcuni terreni divenuti edificabili sono di proprietà di familiari strettissimi di uno dei consiglieri), la replica dei consiglieri Pd guidati da Salvatore Marisei non si è fatta attendere. Prima un affondo nei confronti di Vecchio («se si è risentito per la nostra presenza nel Consiglio in cui si discuteva della sua incompatibilità, ce ne dispiace. Gli auguriamo di risolverla presto, versando i circa 18mila euro di cui è debitore nelle casse del comune; se ha bisogno, per antica amicizia, siamo anche disposti a fargli prestito senza interessi e garantendogli la totale autonomia e libertà di azione e di pensiero»); poi l’analisi politica sul percorso dell’alleanza con Melchionda («i riformisti hanno concorso alla sua elezione. Quanto di buono, molto poco in verità, ha realizzato è avvenuto con il nostro sostegno durato poco più di 30 mesi, su 8 anni di governo»). Poi l’alleanza si è rotta proprio sui temi dell’urbanistica («non potevamo acconsentire alle varianti ‘ad personam’ cucinate in gran segreto nel retrobottega del potente di turno; diversa invece la variante al Prg che ha consentito di suddividere i piani particolareggiati in ambiti di minore estensione»). Una cosa è, sottolineano, dividere i Pua in più ambiti garantendo la realizzazione degli standard, altra è «dare corso a piccole lottizzazioni speculative a danno della comunità».

Per quanto riguarda il fondo in località Fontanelle di cui parla Vecchio, «da circa quarant’anni - scrive Marisei - è stato sempre penalizzato, anche dalle giunte socialiste. Fu soggetto ad esproprio a prezzo di suolo agricolo per realizzarvi sia la caserma dei Vigili del Fuoco, sia quella della Polizia stradale, sia infine per garantire la sicurezza dello stadio Massajoli». Per quest’ultimo esproprio, «dopo tre lustri, la proprietà ancora aspetta di ricevere l’indennità senza mai aver inteso far causa al comune per il ritardo nel pagamento».

Quel che resta del fondo originario, meno di un terzo per complessivi 7500 metri, «fu reso edificabile dal Prg di Rosania, notoriamente da noi avversato e non sospettabile di favoritismi, ed inserito in un Pua di circa 27 ettari». Tutti i fondi confinanti sono poi stati acquistati da un noto imprenditore di Battipaglia, «che ha richiesto la divisione delle sue nuove proprietà dal resto dei terreni che non è riuscito ad accaparrarsi». Il sindaco nella giunta che ha adottato il provvedimento «era assente», mentre «le proprietarie del fondo cui Vecchio allude, per non mischiarsi con questo imprenditore, si sono sempre rifiutate di cedere alle sue pretese».

E sono i Riformisti a questo punto a chiedere spiegazioni a Vecchio: «dovrebbe dire chi, come e quando ha fatto pressione sugli uffici per ottenere qualche vantaggio e quali risultati si sono raggiunti, considerato che in mezzo secolo nulla è mutato in meglio per il terreno di Fontanelle, tranne che per quello di proprietà dell’imprenditore battipagliese che ha affisso i cartelli “vendesi”, prima ancora di ottenere il permesso a costruire. Siamo certi che prima di parlare abbia acquisito presso gli uffici del Comune tutte le notizie utili, ivi comprese le pressioni politiche che denuncia, e che potrà dimostrare, a richiesta, fatti, nomi e circostanze che sostanziano il conflitto di interesse che paventa».

Antonio Elia

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