Suoli d’oro, bocciato ricorso del Comune

Per il commissario Pica l’Ente non ha alcun diritto sui terreni dell’Orientale: saltata la transazione e i vincoli a vendere

Si chiude il contenzioso ultradecennale sui 400 ettari di fondi agricoli, ubicati nella frazione di Santa Cecilia, che il comune di Eboli donò al Collegio dei Cinesi (meglio conosciuto come Istituto orientale di Napoli): il commissario regionale per gli usi civici ha negato al Comune qualsiasi titolo sui terreni. Con questa decisione Palazzo di Città perde di un colpo quanto pattuito nella proposta di transazione con l’Istituto Orientale: ben 150 ettari di terreno in totale.

La lunga querelle giudiziaria iniziò quando nel 1992 l’allora Amministrazione comunale in carica avviò un procedimento presso il Commissario per gli usi civici, al fine di ottenere il trasferimento dei terreni dell’Istituto Orientale (procedimento che,del resto, è ancora in corso). Nel 2009, all’esito di un lungo confronto, il Consiglio comunale individuò i parametri entro i quali ragionare su una ipotesi di accordo transattivo, in base al quale il Comune di Eboli avrebbe rinunciato alla rivendicazione di ogni eventuale diritto di uso civico riconoscendo all’Istituto universitario la proprietà dei fondi Parco San Pietro Primo, Petruccia e San Pietro.

I vertici dell’Orientale, invece, si sarebbero impegnati, in caso di sottoscrizione dell’accordo, a riconoscere all’Ente, a titolo gratuito, la piena proprietà, su oltre il 50% del fondo denominato “S. Cecilia”- che si estende sul lato sinistro della strada provinciale P30, in direzione Eboli-Mare – , trasferendone, dunque, il possesso al Comune. L’Istituto, inoltre, per quanto riguarda la restante parte del fondo “S. Cecilia” avrebbe riconosciuto al Comune, sempre a titolo gratuito e in parti uguali, la proprietà comune ed indivisa di tale estensione di terreno.

Sempre nella transazione i due enti si sarebbero impegnati a promuovere e a realizzare, nel fondo in comune, un progetto di grande interesse pubblico, teso a favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’area. Una lunga transazione impantanata su cavilli tecnici quali gli usi civici dei terreni e che ha visto coinvolto anche il Comune di Battipaglia per alcuni suoli ricadenti sul suo territorio comunale.

Ad ostacolare in maniera forte e determinata la transazione avviata dall’ex sindaco Martino Melchionda, sono stati i Liberi e Riformisti sostenendo che la procedura non era legittima in quanto non seguiva le indicazioni del consiglio comunale ma svendeva i terreni di proprietà del Comune. I riformisti erano contrari anche per la disparità di ripartizione dei suoli: infatti sui terreni che sarebbero andati al comune di Eboli ci sarebbe stato il vincolo di inedificabilità assoluto per effetto del Piano dell’Autorità di Bacino vigente da metà del 2012. All’Istituto universitario, invece, sarebbe andata la parte maggioritaria, edificabile, il cui valore di mercato è pari a centinaia di milioni di euro. Eccezioni che, alla fine, hanno indotto tutti gli attori della vicenda a rivolgersi al commissario per la liquidazione degli usi civici di Napoli affinché risolvesse la querelle.

Il 18 febbraio il dottor Leonardo Pica, con una sentenza lunga 46 pagine, ha bocciato la transazione. Il comune non ha alcun diritto su quei terreni: «stiamo studiando il dispositivo di sentenza – spiega l’avvocato Franco Massimo Lanocita, legale del comune – per valutare l’ipotesi di un ricorso». Se la sentenza fosse confermata anche in appello, all’Ente resterebbero solo alcuni piccoli appezzamenti di terreno che al momento sono gestiti da privati. All’Orientale il grosso della proprietà libera di vincoli e quindi alienabili.

©RIPRODUZIONE RISERVATA