Sulle sponde scoperta una discarica

Nel corso dei sequestri sono venute alla luce due tonnellate e mezzo di rifiuti

BATTIPAGLIA. Negli ultimi mesi sono stati scoperti diversi casi inquinamento delle sponde del Tusciano, nell’ambito dei controlli condotti dalla guardia di finanza. Perlopiù si tratta di discariche a cielo aperto realizzate a pochi metri dal greto del fiume. La più estesa è stata sequestrata a fine marzo in località Fiumillo. I finanzieri hanno apposto i sigilli ad un ettaro di terreno trasformato in ricettacolo di rifiuti speciali e pericolosi.

È di una decina di denunce per inquinamento e occupazione di area demaniale il bilancio dei controlli fatti finora. La task-force concentrata sul bacino idrografico del fiume Tusciano (37 chilometri dal Monte Polveracchio alla foce in località Spineta) ha posto in evidenza una diffusa illegalità in termini di difesa del suolo, dell’ambiente e delle acquee. Nel fondo di località Fiumillo, a pochi metri dalla diga del Consorzio per l’irrigazione della Piana del Sele, i finanzieri stimarono un ammasso di rifiuti di circa una tonnellata, alcuni coperti da erbacce spontanee cresciute per l’incuria del fondo. C’erano lamiere, scarti di edilizi e vecchi elettrodomestici. E poi recipienti di latta di quelli usati per contenere pitture ed oli esausti. Nell’area sequestrata erano stati realizzati anche lavori di movimento terra. Inoltre erano stati realizzati abusivamente due immobili, di cui uno in laterizi, usati per custodire altro materiale considerato molto inquinante per l’ambiente. Nelle strutture fatiscenti e a rischio crollo c’era di tutto: da materiale plastico deteriorano a detriti provenienti da scavi e ristrutturazioni edili. Un pericolo serio per il fiume che scorre a meno di dieci metri dalla catasta di rifiuti pericolosi.

Tra gennaio e marzo, invece, i finanzieri hanno il tratto fluviale che attraversa la località Festola, tra Olevano e Battipaglia. Si calcola che dai sequestri effettuati sono stati scoperti oltre due tonnellate e mezzo di rifiuti, molti dei quali erano coperti dalla vegetazione e non visibili dai rilievi fotografici fatti dall’unità aereonavale della finanza di Napoli. Frequente è, poi, l’occupazione abusiva di porzioni di terreno demaniale.

Massimiliano Lanzotto

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