la polemica

Sulla Casa del pellegrino è guerra a Eboli per la gestione

L’importante opera pubblica è completata, ma non si decide sulla destinazione. Corsa per ottenere gli spazi

EBOLI. In dirittura d’arrivo il completamento della Casa del pellegrino: parte la corsa all’affidamento. Pagata l’ultima tranche dei lavori finanziati dalla Regione, ormai mancano solo i vari collaudi burocratici e tecnici, poi l’avvio delle procedure di affidamento della struttura nata a ridosso del Castello Colonna. Molteplici le richieste e proposte avanzate sulla futura gestione. L’ultima quella del sindaco Massimo Cariello che ha messo a disposizione il nascente centro polifunzionale per allocarvi l’Ises. «Un affidamento temporaneo per due anni con pagamento del canone che sarà calcolato dai tecnici», la puntualizzazione del primo cittadino che non ha però placato le polemiche sulla futura gestione del complesso edilizio.

La Casa del pellegrino ha da sempre tenuto banco nel dibattito politico a Eboli. Tra sostenitori e oppositori alla costruzione, il ribattezzato centro polifunzionale è costato poco meno di cinque milioni, ed è stato pensato e progettato su impulso di monsignor Vincenzo Caponigro, allora Rettore del Santuario dei Santi Medici. La struttura che sorgerà presso il santuario Cosma e Damiano è destinata, per progetto, a divenire un centro polifunzionale alle porte della città vecchia. Sono 4,6 i milioni di euro destinati dalla Regione (con il provvedimento di accelerazione della spesa) per lavori da consegnare entro l’anno. Una cifra con la quale, secondo i detrattori, si poteva intervenire su edifici storici della città, a partire dal Convento di San Pietro alli Marmi.

Tra qualche settimana, polemiche a parte, la struttura sarà consegnata al Comune. Ancora nessun bando, ancora nessuna decisione ma il consigliere di maggioranza Carmine Busillo che vuol trasformare la struttura in un contenitore per l’attuazione di politiche di solidarietà. Una destinazione quasi obbligata, «essendo stata essa – sottolinea Busillo – la condizione sulla base della quale è stato erogato il finanziamento». Finalità che trasformerebbero il centro polifunzionale in un polo socio-culturale, attraverso gli scambi internazionali giovanili e dell’accoglienza. Una proposta che ha scatenato l’appetito delle associazioni ebolitane pronte a presentare la richiesta di uno spazio all’interno della struttura. Una proposta, però, finita nel limbo con la vertenza della dislocazione dell’Ises dei suoi dipendenti e assistiti. Ad agosto, infatti, visto che il trasferimento delle attività del centro di riabilitazione erano ferme al palo, il sindaco Cariello mise a disposizione dei futuri gestori le strutture dell’ex biblioteca centro culturale C2O e il centro polivalente Santi Cosma e Damiano (Casa del Pellegrino). Un’opzione che consentirebbe il trasferimento immediato, dopo piccoli adeguamenti, dei 26 internati che da mesi sono assistiti nella struttura di piazza Pendino.

Un salvataggio in extremis, quello proposto dal sindaco che non ha trovato il sostegno del Pd. I consiglieri d’opposizione hanno lancianto l’allarme: il rischio della perdita del finanziamento ottenuto per la costruzione della struttura. La proposta avanzata dal sindaco, secondo il capogruppo Antonio Conte, sarebbe in contrasto col protocollo d’intesa sottoscritto con la rettoria del Santuario per richiedere la sovvenzione regionale. La costruzione della struttura sarebbe stata finanziata per ospitare i pellegrini che si recano al Santuario e non per altro.