«Sull’urbanistica i privati devono fare la loro parte»

L’assessore Amato apre alle convenzioni per gli alloggi «Ma non accetteremo più le inadempienze del passato»

Evitare lo scompenso tra edilizia privata e riqualificazione delle aree pubbliche, così come è avvenuto nel post terremoto, quando nei vari interventi di edilizia residenziale non sempre sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati.

I quartieri nocerini dove ci sono i palazzi, ma mancano i parchi e le strutture per l’aggregazione pur previsti, sono sotto gli occhi di tutti.

Il nuovo Piano urbanistico comunale, ma soprattutto gli schemi di convenzione edilizia mettono ordine. Si tratta di accordi che regoleranno gli interventi privati che andranno a trasformare il territorio cittadino di Nocera Inferiore.

«Lo schema di convenzione – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Ciro Amato – si propone di regolare meglio e in maniera opportuna i rapporti che scaturiscono dagli interventi privati che dovranno apportare determinate trasformazioni sul territorio cittadino».

Uno strumento che evita gli scempi e le speculazioni passati: «Noi abbiamo una storia, nei decenni che ci hanno preceduto, che dal 1980 a pochi anni fa vede una serie di attività convenzionate incomplete tra l’amministrazione comunale e i privati. Possiamo facilmente riscontrare – ha continuato Amato – che normalmente è stato realizzato il 100 per cento di quello previsto per l’edilizia privata, ma quella che era la parte pubblica connessa all’intervento non è stata realizzata. Ci sono decine di convenzioni che sono rimaste in mezzo al guado».

Lo schema di convenzione approvato dal consiglio comunale mette un freno a tutto questo: «Con questo strumento riteniamo di mettere in chiaro che ognuno deve fare la sua parte. La deve fare chi realizza l’intervento privato, ma deve essere tutelato l’interesse pubblico». L’assessore all’urbanistica interviene nuovamente anche sul Puc approvato da circa un mese e pubblicato a inizio agosto sul Burc. Per Amato si è scongiurato che Nocera diventasse una “villettopoli”: «Noi siamo una città che aveva un piano regolatore approvato nel 1976, in un'altra epoca. Una pianificazione urbana che nei fatti è stata applicato in maniera distorta. In questo modo la città è cresciuta in maniera scompaginata perché a un certo punto sono venute meno anche le tutele per i territori che hanno una vocazione agricola, dal punto di vista ambientale ed economico. Si è corso il rischio, e vi sono tracce evidenti, di diventare una scompaginata, piccola villettopoli».

Amato ha sgombrato il campo anche da interpretazioni “talebane” del Puc dal punto di vista di nuove costruzioni: «Il piano – ha spiegato l’assessore della giunta Torquato – ha voluto stabilire regole fondamentali dell’uso del territorio, partendo dal presupposto che non è necessario consumare nuovo suolo, ma ci vogliono regole semplici e chiare per riqualificare, anche abbattendo e ricostruendo, l’edilizia esistente. Quindi, non è che non è previsto realizzare alloggi nuovi. Si possono e si dovranno realizzare, invece, tutte le azioni per riqualificare e utilizzare i suoli già compromessi».

Passata la fase dell’entusiasmo e della novità, ora si comincerà a capire come mettere in pratica le nuove regole per la pianificazione urbana a Nocera Inferiore. Si tratta di una sfida fondamentale per l’esecutivo.

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