Sull’incandidabilità di Alberico Gambino il giudice si riserva

Pagani: si aspetta la sentenza del processo Linea d’ombra Intanto l’ex sindaco potrebbe tornare presto alla Regione

PAGANI. Gli avvocati del ministero dell’Interno chiedono di acquisire la sentenza dei giudici del primo collegio con la richiesta di un rinvio e l’udienza slitta.

Alberico Gambino, di nuovo davanti al tribunale, stavolta alla sezione civile-volontaria giurisdizione, col presidente Catello Marano, è tranquillo. Con lui, accompagnato dai suoi avvocati Giovanni Annunziata e Maria Rosaria De Filippo, c’è l’ex assessore Massimo Quaratino. La decisione arriverà dopo il vaglio della sentenza di primo grado depositata giovedì scorso dai giudici del processo “Linea d’ombra”. La richiesta tecnicamente detta dei “termini a difesa” aggiorna di fatto il procedimento ad una nuova convocazione da stabilire sentite le parti. E il ruolo di consigliere regionale potrebbe legittimamente tornare all’ex sindaco Alberico Gambino, vista l’esclusione dell’aggravante di camorra e la pena non immediatamente esecutiva.

L’altro fronte ancora aperto dell’appello avverso la condanna penale conta una manciata di giorni prima della scadenza, col deposito ormai imminente per la difesa e per la procura, entrambe decise a ricorrere con diverse ragioni contro la pronuncia. I due anni e dieci mesi inflitti per concussione e violenza privata, con l’interdizione di un anno dai pubblici uffici, verranno ridiscussi in Appello. Nel frattempo il reinsediamento in consiglio regionale resta obiettivo di Gambino. L’ex sindaco, investito da manifestazioni di stima e affetto dopo il ritorno in libertà, ha scelto di defilarsi rispetto al generale clima di festa per dedicarsi alle restanti pendenze mostrando fiducia per l’ottenimento dell’assoluzione completa. La questione incandidabilità in questo senso potrebbe rivelarsi un problema risolvibile proprio in virtù del mancato riconoscimento dell’aggravante del metodo camorrista e dell’assoluzione dal reato di scambio elettorale politico-mafioso, ferma restando la diversa natura del procedimento, nato su proposta del ministero, con indagini autonome rispetto alla magistratura antimafia.

Il tribunale dovrà valutare la sussistenza attuale di elementi di commistione criminale per la sua ex amministrazione in base alla relazione stilata dalla commissione. Il diverso binario nasceva dal processo “Linea d’ombra” e proseguiva in modo autonomo con lo scioglimento. Il giudice deciderà sulla eventuale incandidabilità limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento.

Alfonso T. Guerritore

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