«Sui tesori di Paestum passano le fogne»

L’ex sindaco Sica contesta gli interventi in corso nella zona dell’anfiteatro. «Uno scempio, la Soprintendenza dov’è?»

CAPACCIO. Completamento ed adeguamento rete fognaria comunale, con gli scavi anche nell’area archeologica di Paestum. L’intervento è in fase di realizzazione ed è il frutto di una proposta di variante migliorativa proposta dalla ditta appaltatrice. Il tratto, in questione procede lungo via Magna Graecia da e oltre l’incrocio con via Nettuno percorrendo il sedime asfaltato all’interno dell’area archeologica dei templi di Paestum, fino a collegarsi con il collettore esistente posto su via Porta Aurea -via Tavernelle per uno sviluppo di 930 metri.

Di conseguenza deve passare inevitabilmente sull’anfiteatro. A sollevare dubbi sulla legittimità delle opere è l’ex sindaco Enzo Sica: «Scavano al centro dell’area archeologica di Paestum per interrare la rete fognaria.Tutti abbiamo sostenuto la necessità di scavare la strada per riportare alla luce ciò che l'asfalto ha sepolto. Nel 2012 la giunta ha approvato una delibera per il recupero dell’anfiteatro e la dismissione dell’ex statale 18, oggi invece ci facciamo interrare la rete fognaria? E la Sovrintendenza cosa ne pensa? Faccio appello ai consiglieri di Capaccio affinché fermino lo scempio. Paestum appartiene all’umanità. In questi giorni si sta perpetrando un danno pari a quello compiuto quando fu tagliato in due l’anfiteatro. Stanno lavorando di notte, e collocando a colpi di ruspa, in assenza di vigilanza della Soprintendenza, una condotta della fognatura sui reperti archeologici dell’ antica città di Paestum, il tutto ben ricoperto da una colata di cemento. Dove sono gli uomini di cultura, gli ambientalisti? Cosa fanno i tutori della Sovrintendenza? Che fine farà il progetto di scavo dell’ex statale 18 per riportare alla luce l’anfiteatro? Sarà una vista sulla rovina con percorso fognario in evidenza e colata di cemento armato?».

La giunta capaccese tempo fa ha approvato un progetto di spettacolarizzazione dello scavo, che avrebbe dovuto riportare alla luce la restante parte dell’anfiteatro con l’eliminazione dell’asfalto che, a questo punto, sembrerebbe compromesso. Un progetto che si avvale anche di un protocollo di intesa tra Comune e Soprintendenza.

Una ditta esclusa dall’appalto già nel 2013 aveva inviato una nota all’ufficio di Paestum della Soprintendenza sostenendo come non «congrua la proposta migliorativa (che avrebbe consentito alla ditta vincitrice di aggiudicarsi la gara) per il tratto di rete fognario di 930 metri nel sedime dell’attuale via Magna Graecia, che attraversa l’area archeologica e collega il tracciato da via Nettuno e vico Tavernelle, valutata favorevolmente dalla stazione appaltante. La stessa è priva delle autorizzazioni». Dalla lettera inviata dalla Soprintendenza al Comune, si legge che «dall’esame della documentazione si è riscontrato che questa Soprintendenza ha autorizzato con prescrizioni il progetto e i relativi grafici trasmessi dal Comune, che non prevedono nessun tratto di fognatura attraversante l’area archeologica e comunque in atti non risulta depositata nemmeno successivamente alcuna istanza». La nota della soprintendente Campanelli conclude: «l’eliminazione della strada che attraversa la città antica di Paestum costituisce uno degli obiettivi prioritari delle programmazioni di questa Soprintendenza peraltro condivise dal Comune».

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