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Sui rientri guerra aperta nel Pd

«Rivendico la piena autonomia locale, senza alcuna ingerenza provinciale o regionale, che qualcuno vorrebbe far apparire, nella conduzione della campagna di tesseramento svoltasi, a norma di Statuto,...

«Rivendico la piena autonomia locale, senza alcuna ingerenza provinciale o regionale, che qualcuno vorrebbe far apparire, nella conduzione della campagna di tesseramento svoltasi, a norma di Statuto, e che ha riscontrato numerose iscrizioni da parte di democratici e democratiche che, spontaneamente, in questi mesi, si sono recati presso il nostro circolo, consentendo, ancora una volta, al Pd di Nocera Inferiore di risultare uno dei più importanti della Provincia».

Il reggente del Pd nocerino Enzo Petrosino esce allo scoperto cercando di chiarire la notizia del ritorno all’interno del partito di Antonio Romano e Rosario Cozzolino. «Abbiamo registrato oltre cinquecento iscrizioni di cui circa un terzo nuovi iscritti. Possibile grazie al contributo di tutti, dirigenti e semplici iscritti, che con responsabilità ed entusiasmo hanno partecipato alla nuova campagna di tesseramento». Non ha dubbi Petrosino. «Con lo stesso spirito di comunità ci apprestiamo ora a vivere l’appuntamento delle primarie e a preparare la fase congressuale del nostro circolo che sono certo, sarà incentrato, su un sereno e franco confronto politico basato su contenuti programmatici». La nota di Petrosino è stata consequenziale anche al documento inviato da Vincenzo Stile in riferimento a Romano e Cozzolino. «Il partito non è un autobus da cui si sale e scende a seconda delle convenienze e la questione doveva essere discussa all’interno del partito e non decisa da pochi. Ribadisco che non lascerò il Pd, e invito chi la pensa come me a fare lo stesso, perché penso di rappresentare il Pd vero. Prendo le distanze da quella che sarebbe una retromarcia e un ritorno a vecchie dinamiche, che visti i tempi, mi lasciano sconcertato, e invito Vincenzo De Luca e Nicola Landolfi a smentire per evitare danni di immagine e consenso».

Gerardo Vicidomini

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