«Su Gonnella deciderà l’assemblea dei soci»

Il presidente dell’Ausino non si sbilancia. E la Cgil lancia un appello per il ripristino della legalità

SALERNO. «Non può essere il Consiglio di amministrazione a stabilire se estromettere o meno Emiliano Gonnella. La competenza in materia spetta alla direzione generale ed ai soci, dunque eventualmente si stabilirà il da farsi nel corso della prossima assemblea». La presidente del consorzio Ausino Matilde Milite non si sbilancia, anche perchè, spiega, «ufficialmente non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dall’autorità giudiziaria, dunque attendiamo che la magistratura segua il suo corso. Ma è bene ribadire che nessun atto relativo al procedimento disciplinare e alla conseguente eventuale irrogazione di sanzione viene adottato dal CdA». Milite non smentisce però la possibilità, in sede processuale, di far costituire l’Ausino parte civile, per tutelare l’immagine del consorzio. Gonnella, che è stato arrestato nei giorni scorsi per aver chiesto tremila euro ad un dipendente con lo scopo di evitarne il licenziamento, dovrà fornire al giudice per le indagini preliminari la sua versione dei fatti, nell’ambito dell’udienza di convalida del provvedimento prevista per oggi.

Intanto la Cgil Salerno ha lanciato un appello alle forze democratiche per ripristino legalità: «Lancio un appello alle forze democratiche che ancora credono di poter ricostruire una classe di governo seria e a servizio dei cittadini affinché si recuperi il vero ruolo della rappresentanza, messo in discussione dalla corruzione e dalla illegalità diffusa del sistema che ha imperato negli ultimi vent’anni», ha stigmatizzato in una nota Maria Di Serio, segretario generale Cgil Salerno. «L’illegalità, in alcuni casi, è diventata un vero e proprio sistema finalizzato a consolidare un potere reale, perché appannaggio di personaggi che svolgono ruoli nelle istituzioni. Credo che sia il momento di compiere una riflessione davvero seria su quelli che sono gli impegni della politica e non solo. L’eticità della classe dirigente non può essere più un concetto astratto, ma deve diventare una prassi normale a garanzia dei cittadini e della loro vita».