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Su De Luca jr scoppia la lite tra i centristi

È guerra aperta tra il consigliere comunale ex Udeur, Ilario Capaldo e i vertici locali dell’Udc. Una foto su facebook che ritrae Capaldo all’iniziativa di Piero De Luca sul referendum, ha...

È guerra aperta tra il consigliere comunale ex Udeur, Ilario Capaldo e i vertici locali dell’Udc. Una foto su facebook che ritrae Capaldo all’iniziativa di Piero De Luca sul referendum, ha determinato una forte lite a suon di messaggi alquanto duri.

Capaldo, commentando lo scatto, ha attaccato Massimo Petrosino, esponente centrista, accusandolo di averlo fotografato di nascosto per poi passare la foto a una sua amica per pubblicarla e insinuare il suo passaggio tra il gruppo dei sostenitori di De Luca. «La foto è stata scattata da Massimo Petrosino rappresentante Udc . Il Comune è la casa di tutti ed essendo io uno che non è deluchiano né l’ho mai votato a differenza dell’Udc che mi ha fotografato. Io sono e resto una persona libera e nessun salto della quaglia mi appartiene, sono membro di questa maggioranza da 7 anni e da uomo libero sosterrò il sindaco che i nocerini hanno eletto». Un lungo sfogo questo di Capaldo rivolto a Petrosino che ha chiamato in causa il commissario cittadino dell’Udc Gennaro Della Mura per replicare alle insinuazioni dell’ex assessore. «Io mi concentro per lavorare per il bene della mia città – ha replicato Della Mura – e non perdo tempo per rispondere a un ex assessore bocciato per incapacità limitandosi a fare inciuci su facebook al posto di lavorare per i cittadini. Vergogna e dimettiti ». Ci va giù duro il commissario dell’Udc nel replicare a Capaldo che, secondo i bene informati attribuisce la sua sostituzione da assessore alle politiche sociali proprio ai centristi attualmente nell’esecutivo Torquato con Saverio D’Alessio. Un botta e risposta che si è concluso con un commento di Capaldo. «Della Mura – scrive Capaldo- impara prima a leggere e a scrivere. Parli tu che fai di facebook il tuo pane quotidiano. Se tu lavori per il bene della città stiamo freschi».

Gerardo Vicidomini

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