«Su Coda di Volpe parlano i dati»

Mario Capo (Ecoambiente): «È stato fatto tutto ciò che si doveva, i rifiuti non sono pericolosi»

A quasi venti giorni dallo stop ai trasferimenti delle ecoballe di Eboli al termovalorizzatore di Acerra, i vertici di Ecoambiente Salerno preferiscono non commentare. «Abbiamo fornito tutti i dati richiesti», sostiene Mario Capo, il presidente del collegio di gestione di Ecoambiente Salerno, finito con la società nell’occhio del ciclone ad inizio novembre, allorquando il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, avanzò la richiesta di visionare i dati Arpac su quanto stoccato nella Piana del Sele ed in ingresso all’impianto di località Pantano. Dati trasmessi il 10 novembre e che oggi si sommano alle analisi effettuate, invece, dal comitato di quartiere Santa Cecilia e dal consorzio agricolo Terra Orti sull’acqua raccolta nella vasca dell’ex depuratore.

«Siamo in attesa - ha precisatol’altro giorno Capo- ma quel che dovevamo fare è stato fatto: i rifiuti di Coda di Volpe non sono pericolosi. Ora, chi parla lo faccia soltanto sulla base dei dati. E chi deve agire faccia altrettanto».

La “frecciata” è al delegato all’ambiente della giunta Caldoro e, in generale, alla gestione della crisi così come condotta dalla Regione Campania. La situazione resta quella definita dall’assessore regionale Giovanni Romano: i camion non partiranno prima di sei settimane. In attesa che vengano fatti nuovi controlli e che il funzionamento della linea del termovalorizzatore posta sotto manutenzione ordinaria sia ripristinata.

«Vorremmo sapere chi farà i controlli e di quali controlli si tratta», chiedeva qualche giorno fa proprio Ecoambiente con il general manager Gianluca De Santis.

Intanto il fronte ebolitano inizia a chiedere conto di quanto la sospensione peserà alle tasche dei cittadini. Poche migliaia di euro spese per il ripristino a Coda di Volpe della copertura dei rifiuti stoccati nella cosiddetta cella 13. «Non un costo eccessivo», confessa Mario Capo. Tuttavia si tratta pur sempre di un costo evitabile, quello che la società provinciale è stata costretta ad affrontare per evitare la dispersione di quanto contenuto nelle balle poste a Coda di Volpe.

Ad Eboli, intanto, proseguono i preparativi per la protesta in programma domani, quando alle 11,30 scatterà la prima “passeggiata” lungo la strada statale 18 da parte dei cittadini e dei residenti della zona Santa Cecilia per tenere in primo piano l’intera questione delle ecoballe. Un gazebo e alcuni striscioni saranno sistemati lungo l’arteria che attraversa la Piana del Sele ed apriranno il presidio permanente che dovrà restare attivo almeno fino a quando, annunciava il comitato di quartiere, «l’assessore Romano non accetterà di incontrarci». Altrimenti, dicono, «ci penserà la magistratura».

Stefano C. Gallotta

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