«Su Alba soltanto un libro dei sogni» 

Sindacati critici sulla trasformazione della società. La Cgil: «Demagogia e populismo mentre si rischia il default»

Un libro dei sogni per «una società che rischia il default». I sindacati parlano così della delibera d’intenti che il Consiglio comunale ha approvato giovedì sera: un atto politico che mira a modificare la struttura di Alba, la partecipata comunale. «Voli pindarici», tuonano dalla Cgil provinciale, parlando di «un’amministrazione Francese che ha fatto della demagogia e del populismo le parole all’ordine del giorno»: lo dice Erasmo Venosi, dirigente del comparto ambiente della Fp Cgil. Più morbidi i lavoratori, che stanno alla finestra. Fanno riferimento a un «primo passo» ma avvertono: «Il futuro bisogna programmarlo, e il presente ci dice che ci sono ancora dei debiti da pagare», spiega la rsu Francesco Giaquinto.
C’è un filo rosso che collega la polemica cittadina sui rifiuti alle sorti di Alba: l’amministrazione comunale vuole candidare la sua partecipata, che non sarà più una “società in house” ma un’azienda aperta al libero mercato, ad essere gestore unico del Sad, il sub-ambito distrettuale che i sindaci della Piana e dei Picentini vogliono costituire in seno all’Ambito territoriale ottimale. Un organo che gestirebbe pure l’impiantistica pubblica del pattume, e quindi il tmb e il sito di compostaggio. «Elaborano delibere ricche di voli pindarici e inattuabili mentre gestiscono la società, che rischia il default, con proroghe su proroghe», dice Venosi. D’altronde furono proprio i sindacati i primi a parlare di Sad, ma in tempi e circostanze diverse: «Non hanno programmato nulla», tuonano dalla Cgil. E Venosi amaramente commenta: «La campagna elettorale è imminente, e i progetti irrealizzabili, ma che fanno sognare, hanno più presa sui cittadini». Giaquinto è prudente sull’«idea», così la chiama, che è stata deliberata: «La cosa va costruita, ma al momento ci sono ancora debiti, e, a quanto pare, pure fornitori da pagare». Ed esorta l’amministrazione a metterci i quattrini: «Nuovi servizi implicano ulteriori investimenti, visto che sull’igiene e sulla manutenzione ci sono già dei problemi».
Tant’è che l’area tecnica comunale ha determinato l’ennesima anticipazione di soldi sul conto corrente della partecipata, per consentire al manager Luigi Giampaolino di pagare gli stipendi dei 122 lavoratori: altri 485mila euro, i quattrini di gennaio, che serviranno per i salari di dicembre. In nove mesi bisogna tirar fuori più d’un milione per la rottamazione delle cartelle esattoriali: 569.028 euro prima del 30 aprile e altri 569.029 prima del 30 settembre. E i 400mila euro di F24 non corrisposti: Giampaolino non lascerà via Rosa Jemma finché il Comune non pagherà il tributo.
Intanto Valerio Longo ha scritto una lunga invettiva contro Carlo Zara. Giovedì, in aula, la segretaria generale Brunella Asfaldo aveva suggerito a Longo e a Bruno Amendola, due dei pattisti, che lavorano proprio negli uffici di Alba, di fare delle valutazioni sull’opportunità d’una partecipazione al voto, visto che, quando si trattava dei debiti fuori bilancio che il Comune doveva corrispondere alla partecipata, i due avevano preferito abbandonare la sala. Nelle scorse settimane, Zara aveva parlato di conflitto d’interesse, ma Longo si difende: «Offese e insinuazioni nei confronti di chi non s’allinea alle indicazioni del Savonarola», si legge nel lungo messaggio del consigliere forzista.
Carmine Landi
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