San Valentino Torio

Stupro di gruppo su 14enne, subito a processo

Il gip ha disposto il giudizio immediato per impedire la scarcerazione di quattro dei cinque ragazzi che abusarono della ragazzina Sarno

SAN VALENTINO TORIO. Violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e lesioni per i morsi procurati alla giovanissima vittima: si aggrava la posizione dei cinque ragazzi di San Valentino Torio, nella richiesta di giudizio immediato formulata dai pm Angelo Frattini e Antonella Ciccarella. Processo subito, quindi, per il “branco” dell’Agro. Lo ha disposto il gip Maria Rosaria Minutolo, facendo una corsa contro il tempo per impedire che scadessero i termini di custodia cautelare e che i quattro detenuti in carcere, insieme con un quinto indagato ai domiciliari, potessero affrontare il processo da giovani liberi.

Sono passati quattro mesi da quel 27 giugno, giorno dell’arresto. Ma il 25 ottobre, esattamente due giorni prima della inevitabile scarcerazione, il giudice del Tribunale per i minorenni ha accolto la richiesta. Il processo inizierà il 15 dicembre prossimo. L’aula sarà quella del Tribunale per i minorenni di Salerno, dove potranno comparire gli imputati, tradotti – qualora rimanesse la misura cautelare – dai penitenziari minorili di Airola, in provincia di Benevento, e di Nisida a Napoli. Il quinto imputato, agli arresti domiciliari da due mesi, potrà invece recarsi al processo da persona libera per il tempo necessario allo svolgimento dell’udienza.

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Loro saranno sul banco degli imputati per reati gravissimi, ai quali si è aggiunto quello di lesioni, per i morsi procurati alla vittima. Lei, la ragazzina, assistita dall’avvocato Alessandro Laudisio, non ci sarà. La 14enne, studentessa in un istituto superiore della provincia di Napoli, a ridosso di Sarno, le accuse nei confronti dei cinque indagati le ha già confermate il mese scorso in un drammatico incidente probatorio. E il processo ai cinque ragazzi si basa principalmente su questo, oltre che sulle indagini documentali e sui filmati delle telecamere acquisite dai carabinieri. Ma a confermare quanto accaduto in un garage di San Valentino Torio, quella domenica sera, vi sono anche le dichiarazioni degli imputati. Tutti reo confessi. Fermati poche ore dopo la violenza.

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La strada giudiziaria più ragionevole per loro potrebbe essere quella di chiedere il giudizio abbreviato e provare la “carta” della “messa alla prova” per evitare una condanna esemplare. Stanno studiando questa alternativa i difensori. In quattro mesi, la vita di carnefici e vittima è stata stravolta. In cella sono rimasti in 4: un 18enne (era ancora minore a giugno scorso), difeso dall’avvocato Antonio Carrella; un 16enne, assistito da Valentino Miranda; un 17enne, difeso da Amleto Coronella; un 16enne, assistito dagli avvocati Nicola Cicchini e Gaetano Pedone. Infine, c’è un altro 16enne ai domiciliari, difeso dall’avvocato Cosimo Vastola. L’unico ad aver aiutato la vittima, quella sera.

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