Stupro di gruppo: il “branco” in carcere

Tre giovani ebolitani abusarono di una 35enne di Campagna ubriaca: ad incastrarli le immagini di una telecamera

Incastrati dal filmato di un sistema di videosorveglianza privato. Arrestati i tre ebolitani che, lo scorso mese di novembre, violentarono in gruppo una giovane donna 35enne di Campagna. All’alba di ieri i carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal capitano Cisternino, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare in carcere firmata dal gip Vincenzo Di Florio del tribunale di Salerno, nei confronti di Cristian Petrillo, 19 anni, Vito Petrillo, 19 anni, e Fioravante Dolce, 21 anni. L’accusa è pesantissima: violenza sessuale di gruppo aggravata dal fatto che la vittima era ubriaca.

Lo stupro venne consumato la notte del 7 novembre dello scorso anno, in vicolo Scalelle, nel centro storico, nei pressi di piazza Vestuti. I tre arrestati – che nell’ordinanza vengono descritti come il “branco” – agganciarono la donna in un locale pubblico qualche ora prima, intorno alle 23. Una pattuglia del nucleo radiomobile, infatti, li notò seduti al tavolo di un bar di piazza 25 aprile mentre consumavano pare delle birre. Un’ora più tardi, al centralino del numero di emergenza 112, giunse una telefonata anonima che informava i carabinieri della presenza di una donna in difficoltà nel centro storico.

L’interlocutore spiegò ai militari che tre balordi la stavano violentando. I militari, giunti sul luogo della segnalazione, trovarono la ragazza sdraiata a terra, inzuppata d’acqua (sulla città si stava abbattendo un violento temporale) e nuda dalla cintola in giù.

Trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Maria Santissima dell’Addolorata in stato di choc i medici confermarono la presenza dei segni di un rapporto sessuale violento consumato da poco. Lei, invece, ha sempre sostenuto di essere rimasta vittima solo di un tentativo di aggressione a sfondo sessuale. Dalla sua mente forse aveva già rimosso tutto. La ragazza non era nel pieno delle sue facoltà, essendo sotto l’effetto degli alcolici che aveva consumato coi presunti violentatori.

Lo stupro è stato scoperto grazie alle indagini dei carabinieri del nucleo operativo, guidato dal tenente Manna e coordinati dal pm Paternoster e dal procuratore Roberti, che la mattina seguente i fatti fecero un sopralluogo. Puntata sul vicoletto, largo poco più di un metro, c’era una telecamera che sorvegliava l’ingresso di un’abitazione. Acquisite le immagini, i militari hanno ricostruito tutte le fasi della violenza. Si vede bene quando gli aggressori strappano i pantaloni e gli slip alla donna mentre uno dei tre la trattiene per le braccia e le tappa la bocca per non farla urlare. Nel video si nota, inoltre, uno degli arrestati prendere il cellulare della donna per impedirle di telefonare e chiedere aiuto.

I carabinieri sono risaliti all’identificazione dei tre presunti stupratori sempre attraverso il video. Uno dei tre, e poi gli altri a seguire, si gira verso la telecamera quando sentono arrivare la “gazzella” dei carabinieri. La telecamera, inoltre, è dotata di un sensore che accende un faro ogni qualvolta c’è una sagoma in movimento. Le riprese, infatti, sono nitide. I militari, inoltre, hanno riconosciuto uno degli arrestati da una particolare calzatura. Da qui gli arresti: Cristian Petrillo si trovava già ai domiciliari perché indagato per alcune rapine ai danni di adolescenti mentre gli altri due erano a piede libero.

Massimiliano Lanzotto

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