Stuprarono una ragazza: in due alla sbarra

Pagani, Bombardino e Saggese prelevarono una 16enne all’esterno di un locale e la violentarono

PAGANI. Sequestrarono, picchiarono e stuprarono una ragazza di 16 anni: processo con rito immediato per Giuseppe Bombardino e Antonio Saggese, i due giovani poco più che ventenni che a febbraio scorso sono stati arrestati dai carabinieri.

Il sostituto Caggiano ha chiesto al giudice il giudizio immediato. Una richiesta che sarà valutata a giorni con la fissazione della data del processo. Un episodio di ordinaria follia quello che portò in carcere i figli di due noti pregiudicati paganese che finirono in carcere. Una ragazzina caricata nell’auto all’uscita di una cornetteria. Bloccata e minacciata di morte quando la vittima aveva provato a scappare.

La violenza consumata nei pressi di una scuola, dove i due – secondo l’accusa – l’avevano costretta a bere liquori per poi abusare di lei. La giovane era stata, poi, liberata nei pressi della sua abitazione. La 16enne, svenuta e provata, era stata accompagnata dalla madre in ospedale. I medici avevano allertato i carabinieri. Poi la denuncia e l’assistenza psicologica. Il racconto della ragazzina e gli indizi forniti agli inquirenti avevano portato poi all’arresto dei due ragazzi violenti. Le prove raccolte avevano spinto il gip a emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Una misura che aveva resistito anche al Riesame, al quale aveva fatto appello il difensore, Vincenzo Calabrese. Un episodio brutale e violento, quello registrato per le strade di Pagani quella sera, ripreso anche da alcune telecamere di videosorveglianza. Quando i carabinieri andarono ad arrestarli i due cercavano di far sparire le prove di quella violenza, ma uno dei due aveva ancora evidente sul corpo un graffio che la ragazza gli aveva procurato nel tentativo di difendersi.

Avevano cambiato l’auto e si erano disfatti anche di alcuni indumenti che indossavano quando avevano commesso a violenza sessuale. Quando i carabinieri li intercettarono, si opposero con forza all’arresto e inveirono contro i militari.

Ora Antonio Saggese e Giuseppe Bombardino dovranno affrontare – se il giudice accoglierà la richiesta – un giudizio con rito immediato. E quella triste vicenda approderà dinanzi ai giudici del tribunale di Nocera che valuteranno le accuse e sentiranno la giovane vittima di quelle violenze, fisiche e psicologiche, procurate in una serata di ordinaria follia. Quando è rimasta vittima di due giovani violenti e brutali.

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