Studente si toglie la vita con un salto nel vuoto

Gianluca Cavalieri aveva 19 anni ed era matricola di Ingegneria informatica È precipitato dal quarto piano della biblioteca scientifica del campus

FISCIANO. Tragedia ieri pomeriggio, poco dopo le 15, alla biblioteca scientifica dell’Università di Salerno, dove Gianluca Cavalieri, studente universitario di 19 anni del primo anno di Ingegneria informatica, ha perso la vita precipitando dal quarto piano della rampa di scale interna alla struttura. Sembrava un pomeriggio tranquillo come tutti gli altri, nel corso del quale gli studenti universitari si raccoglievano all’interno della biblioteca per studiare. Quando all’improvviso, il silenzio che caratterizza il luogo di studio, è stato interrotto da un tonfo. Chi era all’interno della struttura in quel momento, affacciandosi nell’atrio della biblioteca ha visto il corpo del 19nne, originario di Campagna, riverso al suolo in una pozza di sangue. Dalle testimonianze di coloro che hanno assistito alla terribile scena pare che il giovane non sia morto sul colpo, ma dopo l’impatto al suolo sia rimasto a terra agonizzante per alcuni minuti. Immediati sono giunti i soccorsi. I primi ad arrivare sono stati i sanitari del Saut della Croce Rossa, seguiti a ruota dall’unità mobile di rianimazione della Croce Bianca di Salerno. I soccorritori hanno fatto di tutto per tentare di ripristinare le funzioni vitali del ragazzo, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Ogni tentativo di rianimarlo è stato vano. E in questo modo si è consumato un tragico epilogo davanti agli occhi attoniti di decine di studenti, letteralmente rimasti scioccati dai quei terribili istanti. Secondo una prima ricostruzione della tragedia, pare che il ragazzo si sia lanciato nel vuoto.

Secondo alcuni si sarebbe alzato d’improvviso dal banco di studio per raggiungere la balaustra. Sarebbe caduto con i piedi rivolti al suolo e poi, a causa del violento impatto, avrebbe urtato con la testa a terra. La scena è stata agghiacciante ed è rimasta impressa nelle menti di quegli studenti che, impotenti, hanno visto quello che nessuno mai avrebbe voluto vedere. Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Fisciano guidati dal comandante Carmine Gallo, raggiunto poco dopo dal capitano della Compagnia della Valle dell’Irno, Alessandro Cisternino, oltre ai poliziotti del drappello universitario e a agli agenti della polizia municipale di Fisciano. L’area è stata immediatamente evacuata e tutti gli studenti sono stati invitati ad uscire fuori dalla biblioteca. Sono stati attimi concitati e di gran caos, nel corso dei quali si è cercato di capire come fosse accaduta una simile tragedia.

Gli inquirenti indagano per appurare con certezza se si tratta di un suicidio o se invece possa ipotizzarsi un tragico incidente, magari dovuto a un malore. All’esterno della biblioteca si sono raggruppati centinaia di studenti e curiosi che sono giunti sul luogo dell’incidente dopo aver appreso la notizia, diffusasi rapidamente in tutto l’Ateneo. È giunto anche il rettore Aurelio Tommasetti, scuro in volto. Poi in sequenza sono arrivati il medico legale e il magistrato per constatare il decesso del ragazzo. Quindi i genitori e il fratello della vittima, scoppiati in un pianto angoscioso e disperato. La mamma del giovane non riusciva a trovare la forza per entrare all’interno della struttura universitaria, poi ha dovuto farsi coraggio ed entrare per effettuare il riconoscimento del figlio. Sono stati momenti indescrivibilmente drammatici. Poco dopo, intorno alle 17.40, è uscito il feretro con la salma del giovane, condotto dagli addetti delle pompe funebri. Gli inquirenti stanno provando a ricostruire nel dettaglio quanto accaduto. Sono stati ascoltati anche due testimoni oculari, accompagnati nella caserma dei carabinieri per raccogliere le loro testimonianze, che potrebbero essere molto utili alle indagini. Gli investigatori hanno posto sotto sequestro tutti gli oggetti appartenenti al giovane, libri, quaderni e altro per cercare indizi che potrebbero riportare a quanto accaduto. S’indaga in particolare sul telefono cellulare della vittima, per rintracciare messaggi e appunti che possano far risalire alla matrice della tragedia.L’intera comunità studentesca è sotto shock. I rappresentanti delle associazioni degli studenti hanno espresso piena vicinanza alla famiglia del ragazzo, rendendosi disponibili per qualsiasi iniziativa che possa essere di sostegno ai familiari.

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