Struttura di Pazzano Proposta per spostare il distretto sanitario

Capaccio: l’idea del primo cittadino presenta un ostacolo Nei locali si pensa di creare un carcere per malati di mente

CAPACCIO. Un carcere per detenuti mentali o la sede per il distretto sanitario Capaccio Roccadaspide: sono queste le due ipotesi di riconversione della struttura, situata in località Pazzano di proprietà dell’Asl. L’immobile, dislocato due diversi livelli, nell’ambito della programmazione regionale, infatti, dovrebbe diventare un carcere per detenuti con problemi mentali, per la conclusione dell’iter manca solo l’approvazione dei ministeri della Salute, dell’Economia e della Giustizia, che dovrebbero stanziare circa due milioni di euro per la realizzazione dell’immobile. In alternativa a questa ipotesi l’amministrazione, guidata dal sindaco Italo Voza, propone di destinare la struttura a sede del distretto sanitario, attualmente, ospitato all’interno di un immobile privato, a Capaccio scalo, per il cui utilizzo l’Asl Salerno paga un canone di affitto, di circa 100.000 euro annui.

La proposta, che il sindaco Voza ha già discusso con il manager Antonio Squillante, sarà portata al vaglio del consiglio comunale che si svolgerà questa sera. «Come azienda sanitaria – spiega il manager Squillante – abbiamo un obbligo normativo importante, che è quello di eliminare le strutture Opg ( ospedali psichiatrici giudiziari). Per raggiungere questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti europei per realizzare le case circondariali per detenuti malati di mente. Una delle sedi è l’immobile di proprietà dell’Asl che si trova in località Pazzano. La proposta dell’amministrazione di Capaccio è senza dubbio interessante – spiega – l’unica perplessità è proprio la destinazione data alla struttura di Pazzano. Se il ministero decide che è quella la sua destinazione e stanzia il finanziamento non si può che dare corso al provvedimento. Certo, se il Comune fa una proposta interessante, nel senso che provvede alla ristrutturazione dell’immobile, così come mi è stato riferito, consentendo un risparmio di spesa del canone di affitto per il distretto, insieme potremmo pensare di modificare la destinazione dello stabile a carcere per detenuti mentali. Si può iniziare un ragionamento anche presso il ministero che potrebbe ipotizzare un’altra sede per la realizzazione del carcere. In ogni caso, la decisione spetta al ministero ed è a quella a cui bisognerà attenersi. Per questo, anche assumendo l’impegno per una riconversione diversa, non posso garantire il risultato finale».

Il Comune affinché sia accolta la proposta si è detto disponibile anche a potenziare il servizio navetta per consentire agli utenti di raggiungere con facilità la struttura qualora fosse destinata a sede del distretto sanitario. È da tempo che da più parti è stata sollevata la necessità del recupero della struttura di Pazzano che, fino al mese di dicembre 2011, è stata utilizzata come centro diurno per disabili “Sole Luna”, attivato nell’ambito dei servizi sociosanitari del Piano di zona. Da quella data, il Centro è stato chiuso.

Angela Sabetta

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