Stroncato da diabete e alcol il tunisino morto ad Agropoli 

Il 60enne senza fissa dimora è stato trovato privo di vita da un connazionale Dormiva in un capannone abbandonato nella zona adiacente alla Fornace

AGROPOLI. È deceduto a causa di un infarto il tunisino sessantenne e senza fissa dimora rinvenuto sabato sera privo di vita nei pressi di via Primo Maggio, ad Agropoli. L’esame esterno, effettuato dal medico legale, disposto dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania ha dato tale responso. L’uomo soffriva di pressione alta e aveva problemi legati al diabete, inoltre aveva il vizio di esagerare con l’alcool. I carabinieri della compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Francesco Manna hanno provveduto ad avvertire il Consolato che si curerà di avvertire i familiari nel paese di origine, visto che ad Agropoli l’uomo non risulta avere parenti.
Il tunisino viveva all’interno di un capannone presente di fronte alla Fornace. Ad accorgersi di quell’uomo riverso a terra e oramai privo di vita, è stato un connazionale, anch’egli senza fissa dimora che pure trova riparo nella medesima zona. Scattato l’allarme, si è subito attivata la macchina dei soccorsi, ma all’arrivo dell’ambulanza, il sessantenne era già morto. L’uomo era regolare sul territorio italiano, aveva infatti il permesso di soggiorno e si trovava da diversi mesi ad Agropoli. Qualche volta lo si notava a chiedere l’elemosina dinanzi ad un supermercato poco distante. Ma mai ha osservato una condotta indisciplinata o irrispettosa.
Alcuni anni fa, venne trovato un altro clochard morto nella medesima zona: occupava una delle case disabitate e in condizioni precarie poco distanti da quella dove è morto sabato sera il tunisino.
Andrea Passaro
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