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Striscione pro marò, scoppia la polemica

SCAFATI. Pnb presenta un’istanza per chiedere la rimozione dello striscione con logo “fascistoide” esposto a Palazzo Meyer dal movimento “Comunità organica di popolo”. Sul piede di guerra gli...

SCAFATI. Pnb presenta un’istanza per chiedere la rimozione dello striscione con logo “fascistoide” esposto a Palazzo Meyer dal movimento “Comunità organica di popolo”. Sul piede di guerra gli attivisti di Primavera non bussa che ieri hanno protocollato un’istanza indirizzata al sindaco Pasquale Aliberti per chiedere che venga rimosso lo striscione ‘Marò liberi. Boicottiamo l’India’ che compare su un balcone della casa comunale.

«È inaccettabile che a distanza di due anni non si sia fatta luce sulla vicenda dei Marò in India, tanto che, calpestando ogni principio di diritto, si continua a tenere in stato di arresto i due soldati senza che sia stato formulato neanche il capo di imputazione – si legge -. Ma allo stesso tempo è inaccettabile che esponenti di un’associazione non ben definita chiamata “Comunità organica di popolo”, con l’unico obiettivo di propagandare il loro patetico movimento fascistoide, scimmiottando con divise e simboli il peggio della storia italiana facendo un’azione dimostrativa presso la sede del Comune».

Gli attivisti di Pnb chiedono se gli esponenti dell’associazione abbiano fatto un’irruzione violenta o piuttosto una richiesta scritta per essere autorizzati ad esporlo e, nella seconda ipotesi, chi abbia autorizzato l’esposizione di uno striscione in una sede istituzionale con parole «offensive e fuori da ogni logica diplomatica internazionale e indegne per una istituzione pubblica».

Poi incalzano: «Chiediamo che lo striscione sia prontamente rimosso, augurandoci che l’amministrazione comunale prenda le distanze e denunci ogni tipo di azioni fasciste».

Maria Rosaria Vitiello

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