Strappo alla Sita, sciopero ad oltranza

Nessun accordo nella riunione tra azienda e sindacati. E da domani i lavoratori potrebbero ritrovarsi in mobilità

SALERNO. Il blocco del servizio, iniziato spontaneamente martedì mattina dai lavoratori della Sita, andrà avanti a oltranza. Si è, infatti, chiuso negativamente l’incontro tra le organizzazioni sindacali e il direttore dell’azienda, Simone Spinos a - nell’ambito della prima fase della procedura di conciliazione aperta nei giorni scorsi - tenutasi ieri nella sede di Pontecagnano. I sindacati hanno chiesto di fare marcia indietro sulla proroga dei pagamenti degli stipendi che, a detta di Spinosa, «non possono essere pagati se non riceviamo i corrispettivi da tutte le stazioni appaltanti». Le mensilità arriveranno il 7 marzo ma l’incontro che potrebbe esserci oggi con l’amministratore delegato Giuseppe Vinella potrebbe essere foriero di novità positive. «L’azienda - ha commentato il segretario provinciale della Filt Cgil, Amedeo D’Alessio - ha confermato il pagamento dello stipendio con una settimana di ritardo. I lavoratori sono stanchi di essere strumentalizzati e quindi i disagi si ripeteranno». Adesso la discussione si sposterà alla Prefettura di Napoli dove, si spera, il nodo possa essere sciolto scongiurando la proclamazione di uno sciopero. «Il ritardo nei pagamenti - ha spiegato Spinosa - è dovuto all’inefficienza degli enti committenti». Questa mattina dovrebbero arrivare i corrispettivi del mese di novembre della Provincia di Napoli, gli unici mancanti, mentre nei prossimi giorni saranno lavorati quelli di dicembre. Intanto si ripropone la questione dell’avviamento della procedura di mobilità. «Nel corso della riunione- ha detto D’Alessio - ci è stato ribadito il disimpegno dal territorio regionale e l’apertura della procedura di mobilità che interesserà la totalità dei dipendenti. Chiediamo di fare marcia indietro perché si tratterebbe di un atto gravissimo che mette in serio pericolo il futuro occupazionale di 463 unità». A tal proposito sarà chiesto un incontro in Regione con il governatore Caldoro e con gli assessori Nappi e Vetrella per cercare di recuperare la situazione. «Dalla Provincia di Salerno - ha concluso Spinosa - non arrivano le rimodulazioni che ci aspettavamo, il termine scade oggi e, a questo punto, aspettiamo ancora l’obbligo di servizio. Confermo, quindi, l’apertura della procedura di mobilità». Il muro contro muro fra azienda e amministrazione provinciale dunque prosegue e pare addirittura che all’orizzonte ci sia un ulteriore taglio del 14 per cento alle risorse annualmente trasferite. «Questo- ha osservato ancora Spinosa- ci toglierebbe ancora circa un milione e 400mila chilometri, il che vuol dire che ci saranno zone della provincia che non saranno proprio più servite da Sita».

Carmen Incisivo

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