Strade rotte, in pericolo anche i soccorsi

Viabilità difficile nel Cilento interno: a Piaggine l’allarme di un’associazione, a Sessa la protesta sui social network

PIAGGINE. L’impraticabilità di molte strade del Cilento interno mette a rischio la vita dei cittadini. A sostenerlo sono Vincenzo Marra, presidente dell’associazione “Soccorso Sociale” di Piaggine, e Francesco Rizzo, un ragazzo che fa parte del gruppo Facebook “Insieme per Sessa Cilento”.

Il presidente Marra ha scritto una lettera al prefetto di Salerno, al presidente della Provincia, all’assessore regionale ai lavori pubblici, alle comunità montane Calore Salernitano e Alburni e ai sindaci dei comuni dell’Alto Calore per richiedere «interventi urgenti per garantire la funzionalità del 118. Le condizioni atmosferiche, piogge e neve, di questi giorni – scrive Marra - rendono ancora più fragili gli interventi di soccorso dell’associazione. Le strade provinciali, e per alcuni tratti anche le Statali, sono impraticabili. Aumentano le interruzioni, le frane, gli avvallamenti: è saltato tutto il sistema viario che isola ancora di più le aree montane della Valle del Calore».

E ne menziona alcune: «Roscigno-Sacco, strada chiusa da anni; Provinciale 13 chiusa a Capaccio; Statale 166 San Rufo-Sala Consilina, gestione Anas; Provinciale 11 Corticato interrotta per neve; la Provinciale 11 è dissestata e presenta smottamenti nel tratto Laurino-Ponterotto-Piaggine; gravi dissesti e innevamenti per Teggiano. In queste situazioni di preallarme continuo – sottolinea Marra - si rende insicuro il servizio 118 e i tempi di percorrenza si triplicano rispetto ai 20 minuti prescritti. Viene anche limitato ed allungato il servizio per i dializzati ed anche il trasporto infermi presso altri nosocomi, a partire da Roccadaspide, Vallo della Lucania, Battipaglia, Salerno, Polla».

Il presidente conclude la lettera chiedendo «un intervento immediato a garanzia del diritto alla salute».

Esasperati per i disagi legati alla viabilità anche i residenti delle aree limitrofe al Monte Stella. «Non è più tollerabile - afferma Francesco Rizzo - che i residenti dell’area debbano avventurarsi per percorsi alternativi spesso pericolosi per raggiungere quotidianamente il posto di lavoro. Senza contare che questa situazione comporta spese maggiori per gli automobilisti e allunga di molto i tempi di percorrenza».

I residenti delle aree del Cilento interno lamentano di essere stati abbandonati dagli organi preposti. In particolare pongono in risalto le condizioni di criticità che persistono nel tratto tra Sessa Cilento e San Mango, e dei collegamenti del centro cilentano con Perdifumo ed Omignano.

Andrea Passaro

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