Strade di sangue, 4 morti a Sassano

Travolti da un’auto mentre erano al bar. Studentessa uccisa dal bus nel campus

SALERNO. La tragedia di Francesca Bilotti, studentessa di 23 anni originaria di Giffoni Valle Piana, è stato purtroppo uno dei casi di cronaca più scioccanti dell’anno che stiamo per salutare. Il triste ed ingiusto destino della ragazza ha infatti scosso tutti, oltre a lasciare nella più totale disperazione la famiglia della ragazza, ma anche quella dell’autista che guidava il mezzo che l’ha tranciata. Erano da poco passate le nove del 24 novembre scorso quando la studentessa di lingue e letterature straniere al campus di Fisciano ha perso la vita, investita da un autobus della Sita. La giovane, come spesso accadeva, è giunta all’Università di Salerno accompagnata, in macchina, dal fidanzato che l’aveva lasciata davanti ai cancelli dell’ateneo, dove entrano ed escono gli autobus che generalmente trasportano i pendolari che studiano e lavorano al campus universitario.

La ragazza, entrando dal cancello riservato agli autobus, non si sarebbe resa conto che il bus, precedentemente fermo perché incolonnato dietro ad altri mezzi, aveva ripreso la sua marcia per effettuare la fermata. È stato un attimo: la studentessa è finita sotto le ruote del bus e per lei, nonostante i soccorsi immediati, non c’è stato scampo. L’urto è stato così violento da compromettere irrimediabilmente gli organi interni. Sulle prime la dinamica era apparsa molto diversa da quella che poi gli investigatori sono riusciti a ricostruire grazie ai video delle telecamere di sorveglianza del terminal bus dell’ateneo.

Di tutt’altra natura è la tragedia della strada di Sassano, avvenuta il 28 settembre scorso quando la Bmw di Gianni Paciello, 22 anni, ubriaco alla guida, è piombata sui ragazzi seduti all’esterno di un bar. Quattro le vittime: Giovanni Femminella di 16 anni, suo fratello Nicola di 22 anni, entrambi figli dei proprietari del bar, Daniele Paciello di 19 anni e Luigi Paciello di 15 anni, fratello dell’omicida. Paciello, in attesa di essere processato per omicidio, sconta i domiciliari in una struttura protetta. È stato un attimo: la studentessa è finita sotto le ruote del bus e per lei, nonostante i soccorsi immediati, non c’è stato scampo.

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