IL CASO

Strade di Salerno dedicate ai fascisti, esplode l’ira dell’Anpi

In città sono almeno tre. Mentre per ricordare i partigiani esiste solo via Volontari della Libertà a Torrione

SALERNO Passi per via Sabato Visco. Perchè una parte del fronte partigiano ha deciso di credere alla buona fede dell’amministrazione comunale, dopo la promessa di inserire nella targa gli estremi cronologici dell’economista, antifascista e partigiano, oltre che prefetto e padre dell’ex viceministro Vincenzo. Ma la toponomastica salernitana conta altre tre strade dedicate ad altrettante figure legate a doppio filo con il fascismo. Un affronto, secondo l’Anpi e l’associazione Memoria in movimento, che in occasione del 25 aprile presenteranno un accurato dossier, nell’ambito di una iniziativa volta a ricordare Nicola Fiore, sindacalista prima socialista, poi passato nelle fila dei comunisti, segretario della Camera del Lavoro, noto per la sua attività di organizzatore della classe operaia salernitana, quanto per i continui arresti negli anni della dittatura. «Il più eclatante è quello di Giovanni Berta, a Torrione - racconta Alfonso Gambardella - morto cadendo da un ponte dopo un’aggressione da parte dei social-comunisti su cui non è mai stata fatta chiarezza».

Il rapporto è di uno a tre, puntano il dito i partigiani, snocciolando anche altri due casi significativi. A partire da via Alfredo De Marsico, una traversa limitrofa a Palazzo di Giustizia. Certo, stimatissimo principe del foro, ma anche membro attivo della macchina mussoliniana: fu eletto deputato alla Camera per la prima volta nel ’24 tra le fila del Listone Mussolini, fino ad essere nominato nel ’43 ministro di Grazia e Giustizia.

E ancora via Mario Iannelli, stradina che prima recava nel nome le tracce illustri del suo passato legato a Castel Terracena. Ex sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia di Mussolini, è noto per un appello alla mobilitazione delle squadre contro l’associazione dei ferrovieri. La strada in questione - ironia della sorte - si trova a una manciata di passi da Portanova, piazza che l’ex sindaco Silvio Baratta intitolò proprio a Nicola Fiore.