Serie B

Stop alle retrocessioni, esposto alla Procura Figc

Il Livorno guida il gruppo dei club danneggiati dalla sentenza sugli abruzzesi. Non si esclude il ricorso al Tar

SALERNO. La nuova giornata di campionato alle porte costringe alla tregua sul fronte anti-Lanciano ma è solo calma apparente. Le società terze interessate a rischio retrocessione, cioè Livorno, Latina e Salernitana, si sono parlate anche ieri per concordare la strategia comune.

Dalle schermaglie dialettiche (di Spinelli, patron del Livorno) si passerà ai fatti lunedì mattina: partirà un esposto alla Procura Federale con richiesta di blocco immediato delle retrocessioni o più ragionevolmente dei playout, fino a quando non saranno pubblicate le motivazioni che hanno indotto la Corte d’appello federale nazionale a restituire al Lanciano tre dei cinque punti di penalizzazione. Chi farà la prima mossa? Di sicuro chi starà peggio al termine della penultima giornata di campionato ed è probabile che tocchi al Livorno. Bisognerà aprire una breccia. Subito dopo, gli altri club andranno a ruota, ad adiuvandum. Resta intanto altissimo il pressing dei club su Tavecchio e Abodi, presidenti di Federcalcio e Lega serie B: vogliono le motivazioni con urgenza, molto prima dei canonici trenta giorni che la Corte solitamente si riserva per mettere nero su bianco. Accadrà, perché in ballo ci sono la serie B, l’interesse dei proprietari delle società, il portafoglio degli investitori e soprattutto la passione dei tifosi.

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Il Lanciano esulta («Abbiamo il morale a mille», ha detto l'allenatore dei frentani, Maragliulo) e la parola magica in queste ore in Abruzzo è un avverbio, parzialmente: dopo il ricorso accolto in parte, la Commissione di vigilanza ha restituito in parte anche i distinti dello stadio Biondi per la sfida alla Ternana. Salernitana, Latina e Livorno, invece, schiumano rabbia e chiederanno che si arrivi ad un nuovo grado di giudizio. Ce n’è bisogno per chiarire lati oscuri di una sentenza che non può riabilitare in toto o quasi – è il parere delle società terze interessate – il Lanciano che non ha pagato gli stipendi. Da qui l’esposto, che contiene la richiesta d’intervento urgente di un organo superiore, la Procura del Coni, perché si riaprano i faldoni. Poi c’è sempre l’idea di ricorrere al Tar, ma servono le motivazioni della sentenza. A Roma, i collaboratori stretti di Lotito ritengono che al Tar possa ricorrere non solo una delle parti in causa, cioè la Procura Federale, ma che siano legittimate a farlo pure i club terzi interessati facendo leva sui principi della rilevanza e del legittimo interesse, cioè il diritto soggettivo che risulterebbe violato. Lette le motivazioni, il Tar avrebbe il potere di disapplicare l’atto (la sentenza di secondo grado del 10 maggio) dichiarandone l'illegittimità, se rilevata. (p. t.)

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