CRISI IDRICA

Stop all’erogazione dell’acqua a Battipaglia. I cittadini lo scoprono in ritardo 

La segnalazione dell’Asis è arrivata alle 16 quando gli uffici comunali erano vuoti

BATTIPAGLIA. Battipaglia a secco. I cali di pressione portano all’interruzione delle forniture d’acqua, ma la cittadinanza resta all’oscuro e punta il dito contro Palazzo di Città. Alle 16 di giovedì, infatti, i vertici dell’Asis avevano inviato una nota in municipio, ma nessuno l’aveva letta perché gli uffici comunali erano vuoti. Dalle 22 di sera fino alle prime ore del venerdì, i battipagliesi si sono ritrovati coi rubinetti a secco senza preavviso. E il problema s’è verificato anche durante la nottata appena trascorsa, ma i cittadini, in questo caso, si sono premuniti.
Nell’estate più calda degli ultimi anni, i cittadini hanno imparato a fare i conti con l’acqua erogata col contagocce, ma fino a giovedì la siccità non aveva avuto concrete ripercussioni sui battipagliesi. Insomma, un’isola felice. Poi, nel primo pomeriggio del 3 agosto, i tecnici dell’Asis hanno preso atto d’un improvviso calo del livello dell’acqua. Asciutti i serbatoi, che sono stati chiusi d’urgenza. E gli uomini della partecipata hanno inviato a Palazzo di Città e al comando di polizia municipale una nota, firmata da Gian Maria Vessa, che è l’ingegnere responsabile della gestione del servizio idrico integrato del Comune di Battipaglia: «Al fine di consentire l’accumulo della risorsa nei serbatoi idrici - si legge - potrebbero verificarsi, dalle 22 alle 6 del mattino, cali di pressione e di portata della rete idrica nel territorio comunale». Acqua col contagocce in ogni zona della città, e ai piani più alti dei palazzi e nelle zone più elevate ci si è ritrovati a secco. In municipio, però, nessuno aveva letto quella nota che comunicava possibili disagi, tra l’altro già paventati in una missiva inviata a Cecilia Francese lo scorso 4 luglio. Dal 20 luglio, a causa della calura estiva e della mancanza d’un impianto di climatizzazione, alle 14 in punto i comunali abbandonano gli uffici. E lo faranno fino al 31 agosto. Lo aveva disposto la Francese sulla scorta d’una relazione di Pasquale Angione, responsabile dell’ufficio datore di lavoro, che scriveva del «grave disagio termico che gli impiegati sono costretti a subire a causa delle elevate temperature». La sindaca aveva chiesto ai dirigenti di programmare un piano di recupero delle ore per i mesi di settembre e ottobre. E dalle 14 in poi, le comunicazioni che arrivano a Palazzo di Città, anche se urgenti, sono rimandate alla mattinata successiva.

©RIPRODUZIONE RISERVATA