Stop all’era Galdi, adesso ci prova il Pd

Troppe assenze, rinviata la seduta. Servalli: «Dimettiamoci, meglio il commissario». Il sindaco: «Soltanto manovre»

Tutti contro tutti. Fdi contro il Pd; il Pd contro l’amministrazione, Fi contro il sindaco Galdi, ma solo per metà. Il caos ha caratterizzato il Consiglio di ieri, nel quale si è parlato solo dell’attuale crisi politica, rimandando a lunedì prossimo la discussione dei 13 punti all’ordine del giorno, tutti ritirati a causa dell’assenza di otto consiglieri. E proprio il rinvio della discussione è stato il primo motivo di scontro. Mentre, infatti, Fi, Pd, Responsabili e gli indipendenti Alfieri e Palumbo hanno accettato il rinvio proposto dal sindaco Marco Galdi, al contrario si sono opposti Ncd, Fdi e Città democratica. I due ultimi gruppi consiliari hanno anche abbandonato l’aula, sostenendo di non aver nulla da dire sulla situazione politica. Il candidato sindaco del Pd, Vincenzo Servalli, invece, vero protagonista dell’assise, ha attaccato il sindaco e annunciato le dimissioni dei consiglieri Pd, invitando gli altri esponenti a fare lo stesso. Le dimissioni irrevocabili di 16 consiglieri presentate al Protocollo, infatti, determinerebbero lo scioglimento automatico del Consiglio. E a quanto pare, 10 consiglieri le hanno già firmate.

«Con un atto individuale si può porre fine a un’amministrazione che non ha più le condizioni per andare avanti – ha detto Servalli – Il sindaco non ha più la maggioranza e il ritiro degli argomenti di discussione sono un segnale inequivocabile. Il clima amministrativo è paludoso; a questo punto, il commissario prefettizio è da preferire». Il candidato sindaco Pd ha, poi, fatto notare come azioni amministrative importanti siano ferme al palo. «Ancora non si è provveduto all’organizzazione del Natale – ha sottolineato Servalli – Peraltro, non si capisce perché sia stato affidato a un’azienda di Caserta il compito di strutturare le attività natalizie, quando se ne è sempre occupato egregiamente, e gratis, l’ufficio Cultura».

Attacchi a Galdi sono venuti anche dai consiglieri Matteo Monetta e Massimiliano Di Matteo (Ncd), che hanno dato la disponibilità a dimettersi. Alla stessa stregua Massimo Esposito, nuovo capogruppo forzista, ha precisato che «i tre consiglieri azzurri daranno le dimissioni». Una circostanza, questa, confermata anche dal commissario di Fi, Gigi Casciello. Appoggeranno il sindaco, invece, Palumbo e Alfieri. Dal canto suo, Galdi ha rivendicato il buon governo: «Si parla ingiustamente di sfascio della mia amministrazione senza tener conto di tutti i successi riportati; tra questi il trincerone, il vasto programma di opere pubbliche e l’acquisto della Cofima, che era la premessa necessaria per il nuovo ospedale. Solo manovre di Palazzo, lontane dai bisogni della gente, vogliono mandarmi a casa».

Alfonsina Caputano

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