Stop al mega-appalto per l’illuminazione Il contratto è al palo

Coop vincitrice sollecita il Comune a firmare l’affidamento In estate il commissario Ruffo aveva avviato un’inchiesta

Rischia di diventare un caso giudiziario l’appalto per la gestione dell’illuminazione pubblica. A quasi un anno dall’aggiudica le polemiche non si sono spente. L’ultima mossa è di pochi giorni fa, con la richiesta ufficiale al Comune da parte della società vincitrice del bando, la Società Cooperativa Cpl Concordia con sede in Concordia sulla Secchia in provincia di Modena, di firmare il contratto. Un atto che avrebbe dovuto essere una pura formalità, quale conseguenza pratica dopo l’aggiudicazione dell’appalto, ma che in realtà si è trasformato nello scoglio più impervio da superare. La scorsa estate il commissario Ruffo aveva avviato un’indagine interna per verificare gli atti della gara milionaria, affidando l’incarico al suo vice Raffaella De Asmundis. Una sorta di autotutela per concedere l’appalto, avviato nella parte finale dell’esperienza amministrativa del sindaco Santomauro, in maniera più serena.

Le polemiche erano divampate all'inizio dell'anno, il 13 gennaio scorso, quando era stato aggiudicato in via definitiva l'appalto del servizio di gestione dell’illuminazione e per la realizzazione di interventi di ammodernamento degli impianti ricadenti nel territorio comunale alla Cpl Concordia. Scopo dell'appalto era il miglioramento della qualità del servizio di pubblica illuminazione, favorendo il conseguimento di un risparmio energetico ed economico. Era stato anche chiesto dall’amministrazione l’adeguamento degli impianti alle direttive comunitarie sull'inquinamento luminoso. Per 15 anni il servizio, stando ai risultati del bando, dovrebbe essere a cura della Cpl Concordia. L’azienda aveva ottenuto l’appalto con il ribasso del 12,5% sull’importo annuo a base di gara di 812.491,63 euro. Per l’intera durata della concessione, si tratta di un appalto per oltre dieci milioni di euro.

I prezzi d’asta erano stati determinati in base alla spesa sostenuta dal Comune nell’anno 2011 per fornitura di energia elettrica, gestione e manutenzione degli impianti. Nel 2010, tuttavia, la spesa per la gestione della pubblica illuminazione era stata di circa 600mila euro. Se fosse stata applicata come prezzo a base d’asta la spesa sostenuta nel 2010, e non nel 2011 (o una media), con il medesimo ribasso il Comune avrebbe risparmiato complessivamente oltre due milioni di euro. La procedura di affidamento, proposta in giunta dall’allora assessore al Patrimonio e Demanio Maurizio Mirra e criticata dagli ex consiglieri Adolfo Rocco, Carmine Pagano e Cecilia Francese, era durata oltre tre mesi. Ad ottobre 2012 erano giunte due offerte dalla società aggiudicatrice e dalla Smail spa di Zola Predosa (Bologna). La Cpl aveva ottenuto la prima posizione in graduatoria: il 20 dicembre l’offerta era stata ritenuta attendibile. Feroci le critiche, negli ultimi mesi, anche dei fratelli Zara. L’ex consigliere Carlo aveva scritto una lettera al Comune con forti accuse alla Cpl Concordia (smentite dalla società); il consigliere regionale e presidente del consiglio provinciale Fernando aveva avviato una raccolta firme insieme a Cecilia Francese.

Francesco Piccolo

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