Stop ai ricoveri programmati al Ruggi

Aumentati i pazienti che arrivano al pronto soccorso: solo loro possono accedere ai reparti. Chiesto aiuto agli altri plessi

Stop ai ricoveri al “Ruggi”. Troppi pazienti al pronto soccorso a cui ovviamente viene data priorità perchè si tratta di situazioni di emergenza. La conseguenza è che non c’è posto per i ricoveri ordinari. La direzione generale dell’ospedale ha firmato un provvedimento di stop temporaneo ai ricoveri in elezione, che durerà sicuramente per tutto il fine settimana. In sostanza già dall’altro ieri i ricoveri programmati sono rinviati. «Da due giorni il pronto soccorso è ingolfato di pazienti - spiega il direttore sanitario del “Ruggi”, Angelo Gerbasio- Il 7 gennaio ho ricevuto una nota del responsabile dell’area dell’emergenza in cui si segnalava che gli accessi erano aumentanti, erano almeno 50-60 in più del solito. Ho chiesto la disponibilità di posti letto di medicina negli altri presidi ospedalieri dell’azienda, ma nessun ospedale li aveva». «Dato l’alto grado di criticità nell’area di emergenza-urgenza - prosegue Gerbasio - ho chiesto il blocco immediata dei ricoveri di elezione. Ma già oggi (ieri n.d.r.) va meglio. Credo che per lunedì la situazione dovrebbe migliorare ancora». «Abbiamo aggiunto posti letto nelle medicine e nelle chirurgie - spiega il direttore sanitario del “Ruggi” - ma non è stato sufficiente».

«Ho scritto inoltre al 118 di dirottare i pazienti in altri presidi del territorio - prosegue Gerbasio - So che a Battipaglia e Eboli ci sono posti».

Il problema del sovraffollamento al “Ruggi” nasce da varie questioni: innanzitutto il picco influenzale per cui anziani e bambini vanno al pronto soccorso per farsi curare; diversi studi medici chiusi per le ferie di fine anno per cui anche per le coliche renali si arriva in ospedale; la Tac da poco acquistata all’ospedale di Cava de’ Tirreni ma non ancora funzionante con la conseguenza che i pazienti in emergenza vengono portati direttamente al “Ruggi”. Una serie di coincidenze che hanno fatto letteralmente scoppiare il pronto soccorso ed acuito una situazione che già normalmente è di superlavoro. «Una situazione grave che si verifica al pronto soccorso - spiega Margaret Cittadino, della Rsu aziendale - è che spesso i pazienti stazionano per più di 24 ore per carenza di posti letto o per l’inadeguata utilizzazione. Tranne il 118, la rete territoriale di assistenza non funziona, per cui ci si rivolge sempre ed unicamente al pronto soccorso». Che il trend dei ricoveri sia in crescita lo dimostrano i dati del primo semestre del 2014. Gli accessi al pronto soccorso sono stati 43.338 (esclusi quelli al pronto soccorso ginecologico). I numeri rappresentano più della metà dei ricoveri al pronto soccorso avvenuti nel 2013 (che sono stati 81.736 senza quelli ginecologici e in totale 132.451). Quindi se si confermerà il trend, il dato complessivo del 2013 sarà ampiamente superato. I numeri già critici del pronto scorso sono diventati insostenibili negli ultimi giorni quando si è verificato un aumento esponenziale di pazienti.

Inoltre i sindacati denunciano una carenza di personale di assistenza: solo quattro ausiliari invece dei dieci che dovrebbero essere in pianta organica, almeno otto operatori socio sanitari (oss) in meno. Problemi di personale, ma anche di spazi. «Il pronto soccorso ortopedico e traumatologico dove aprire a settembre ma è ancora un cantiere - conclude Cittadino - L’obi, l’area di osservazione breve intensiva, doveva aprire a fine 2014 ma invece non è stata ultimata».

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