Stop a commesse Alcatel Tagli agli interinali “Btp”

Via alla protesta dei dipendenti della società guidata dall’imprenditore Vivado I manager del gruppo con gli operai. Sit in ai cancelli della fabbrica di via Bosco

Presidio davanti ai cancelli per difendere i posti di lavoro e chiedere aiuto al governo. Dopo le assemblee e le riunioni della scorsa settimana, da ieri alla Btp Tecno - l’azienda guidata dall’imprenditore Gian Federico Vivado - è iniziata la fase della ribellione.

Le rappresentanze sindacali Nidil Cgil e Felsa Cisl, nelle persone rispettivamente di Antonio Capezzuto e Giusy Petitti, hanno decretato lo stato di agitazione. Una situazione che, fanno sapere i sindacati, persisterà tutti i giorni, presidiando i cancelli della fabbrica di via Bosco Primo, dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 17, fino a quando non sarà fissata una data d’incontro per il prossimo tavolo istituzionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Un incontro a cui dovranno essere presenti rappresentanti della Btp Tecno e del Ministero con le organizzazioni sindacali per offrire ai lavoratori risposte chiare e garanzie occupazionali sul futuro degli interinali.

I sindacati hanno chiesto ai precari di partecipare davanti ai cancelli dell’azienda «se si è ancora disposti a difendere il proprio posto di lavoro», diffondendo la voce «a colleghi, amici, familiari e parenti». Insomma, la speranza è di creare un movimento di massa come fu per l’Alcatel Lucent tre anni fa, nei mesi precedenti al passaggio di mano proprio alla Btp Tecno.

I lavoratori interinali si sono trovati a dividere turni minimi rispetto alle previsioni di tre anni fa. Quando l’Alcatel Lucent era a capo della fabbrica, infatti, il bacino di interinali era di circa 250 unità, ridotto ad un centinaio negli anni successivi.

Il drastico calo è avvenuto nel corso di quest’anno: a gennaio i precari ruotavano su turni da 92 posti, ad agosto gli interinali sono diventati appena quindici. D’altra parte, per la Btp Tecno non ci sarebbe scelta, giacché ci sarebbe un forte calo delle commesse, oltre a questioni relative all’accordo con Alcatel stipulato tre anni fa.

Con un comunicato, la dirigenza della Btp aveva spiegato l’intera situazione, affiancando senza opporsi la protesta degli interinali.

«A causa della pesante riduzione delle commesse Alcatel, Btp Tecno, suo malgrado, sta utilizzando in misura sensibilmente inferiore rispetto al recente passato il lavoro in somministrazione: questa è la ragione per cui un certo numero di lavoratori interinali sta da qualche giorno manifestando agli ingressi del sito produttivo di Battipaglia – avevano spiegato i dirigenti del gruppo industriale – la proprietà e il management dell’azienda hanno già diverse volte incontrato sia i manifestanti, sia i loro delegati sindacali. Btp Tecno ha proposto loro un aggiornamento a fine mese, quando, dopo un incontro di verifica con Alcatel Lucent, Ministero dello Sviluppo e Organizzazioni Sindacali Nazionali, spera di avere prospettive più chiare circa l’evoluzione dei rapporti industriali con la multinazionale francese».

Sul versante delle attività diversificate (commesse non legate all’attività di Alcatel) «il piano industriale della Btp a suo tempo presentato al Ministero per lo Sviluppo e organizzazioni sindacali sta procedendo in linea con le attese e può contare su significative commesse e importanti trattative in corso. Sulla base di questi solidi fondamentali industriali, Btp Tecno ha in corso incontri con investitori istituzionali in vista di nuove possibili partnership e progetti di sviluppo».

Francesco Piccolo

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