Stir nella bufera, tutti contro la Francese 

Accuse da Eboli: «Il nostro impianto era a norma». Mirra (Pd): «Controlli chiesti mesi fa, sindaca e assessora inadeguate»

Lo stir nella bufera. C’è chi punta il dito contro i vertici della Provincia e chi se la prende con Cecilia Francese. «Non era il nostro impianto di compostaggio a puzzare», dicono i rappresentanti del Comune di Eboli. Le 5mila tonnellate di pattume, stoccate illegittimamente sul piazzale d’uno stir saturo, i guasti, i malfunzionamenti e i camion in coda per più di 12 ore, finiti nella relazione redatta dai tecnici dell’Arpac dopo il sopralluogo di giovedì mattina, impressionano tutti. La struttura era già nell’occhio del ciclone per la realizzazione dell’impianto di compostaggio da 7,4 milioni di euro e da 35mila tonnellate annue d’umido.
«Se, anziché incolparci, la Francese collaborasse con noi per soluzioni nella tutela dell’ambiente, si eviterebbero degli episodi simili», lo dice Ennio Ginetti, assessore all’ambiente di Eboli, e aggiunge che «l’Arpac, nell’impianto ebolitano, aveva trovato tutto a norma, e intanto la Francese e i suoi il problema ce l’avevano in casa».
Pensieri simili a quelli di Gerardo Motta, leader dell’opposizione a Battipaglia: «Allora la puzza non viene dal sito di Eboli, ma dallo stir…», tuona. E rincara la dose: «Giornate intere a dire che era colpa degli altri e controlli tardivi; io adesso chiamerei il sindaco di Eboli Massimo Cariello e bloccherei da entrambe le città i camion diretti allo stir, così Regione e Provincia convocherebbero un tavolo urgente».
Attacchi da Egidio Mirra del Pd. «Ho parlato dell’esigenza di controlli due mesi fa - ricorda - perché il derby con Eboli è finito ai tempi del liceo; la sindaca e l’assessore Stefania Vecchio, inadeguate, scoprono l’acqua calda e s’accorgono dei guasti soltanto ora».
Intervengono i consiglieri provinciali. Domenico Di Giorgio di FI parla d’un «sistema dei rifiuti che sta saltando, un’emergenza scontata, figlia d’una riorganizzazione mancata», e si rivolge a Provincia e Regione affinché «dopo tanta approssimazione, scongiurino il peggio». Angelo Cappelli difende la nuova governance di “Ecoambiente”, «nel caos dopo carenze amministrative e manutentive, ereditate dalla vecchia gestione di chi oggi strumentalizza mettendo in difficoltà il territorio». E assicura: «Ripristineremo tutto».
Intanto la sindaca e i gruppi consiliari di maggioranza si rivolgono alla procura: 6 denunce contro i miasmi, sottoscritte rispettivamente dalla Francese e dai consiglieri comunali dei 5 gruppi.
Carmine Landi
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