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Stipendi tagliati, comunali in rivolta

NAPOLI. Tagli al salario accessorio e alla turnazione per quasi tutti i novemila dipendenti del Comune di Napoli. Lo prevede una delibera approvata dalla giunta de Magistris a cavallo tra il vecchio...

NAPOLI. Tagli al salario accessorio e alla turnazione per quasi tutti i novemila dipendenti del Comune di Napoli. Lo prevede una delibera approvata dalla giunta de Magistris a cavallo tra il vecchio e nuovo anno e prevista nel piano di rientro dal debito. «Le modalità sono quelle di un blitz di fine anno» protestano gli impiegati che sono sul piede di guerra contro l’amministrazione ormai da tre giorni e promettono di contestare ad oltranza. A centinaia ieri hanno occupato il Maschio Angioino e issato uno striscione eloquente: “Grazie sindaco, mò è scassat‘o vero: ci hai ridotto in mutande”, mentre riempivano la Sala dei Baroni, storica sede del Consiglio comunale e dato vita a un’assemblea promossa da Cisl e Uil. I consiglieri comunali che intanto stavano tenendo una seduta nella sede di via Verdi, hanno dovuto scioglierla dopo essere stati lasciati senza elettricità e microfoni dalla protesta.

I tagli inseriti nella delibera – accusano i dipendenti – colpiscono le voci accessorie del salario, tra cui l’indennità di turnazione, prevista dall’articolo 17 del contratto, che oscilla tra i 100 e i 60 euro al mese ma che arriva fino a 150 euro per i livelli come i funzionari un gradino sotto i dirigenti. Una scure che penalizza in particolare categorie come quella della polizia municipale che sulle turnazioni organizza il proprio lavoro ogni giorno.

I dipendenti ne erano a conoscenza ed erano anche pronti a sopportare qualche sacrificio. A patto – sottolineano – che si cominci da chi guadagna di più: i dirigenti da centomila euro. Il sindaco dal suo canto ha smentito le decurtazioni: «Non abbiamo tagliato il salario dei dipendenti» ha ribadito. Ma ieri gli stessi dipendenti comunali hanno mostrato la delibera con i tagli indicati. (f.f.)

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