IL CASO

Stipendi tagliati ai medici: a rischio le postazioni 118 a Salerno

Le Asl bloccano l’indennità ai convenzionati che ora dovranno pure restituirla

SALERNO - «Stufo e umiliato da un contratto che ci discrimina, mi dimetto». Gianfranco Della Corte, medico in servizio al 118 di Salerno, postazione di via Vernieri, dice no ad una situazione che riguarda almeno una settantina di suoi colleghi nell’Asl salernitana, e moltissimi di più in tutta la Campania. Ieri la sua lettera di dimissioni ha fato il giro d’Italia, aprendo un fronte di discussione su come vengono trattati coloro che assicurano l’intervento di emergenza sanitario, a qualsiasi ora del giorno e della notte, tutto l’anno. «Dal 2015 lavoro come convenzionato all’Asl di Salerno nelle postazioni di pronto soccorso ma ci sono colleghi che fanno questo lavoro da una quindicina di anni – ricorda Della Corte - Nella stessa postazione, siamo fianco a fianco con altri medici, con le nostre stesse qualifiche e con gli stessi doveri, solo che loro sono assunti e, in quanto tali, hanno un contratto che economicamente e per le ore lavorate è di gran lunga migliore del nostro. In pratica noi riceviamo lo stesso stipendio di un collega di guardia medica con in più un’indennità provvisoria di 5,16 euro l’ora, che per 168 ore mensili significa una maggiorazione di salario di 866 euro lorde al mese. Ai nostri colleghi assunti, invece, va circa un terzo di stipendio in più del nostro, per fare le stesse cose nostre».

Salvatore De Napoli

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