Stipendi “d’oro” al municipio A giudizio trenta persone

Sarno: truffa e peculato per gli addetti che intascarono soldi grazie ai progetti incentivanti Tutto nacque da una denuncia presentata dal primo cittadino Amilcare Mancusi

SARNO. Affronteranno il processo i 30 dipendenti comunali indagati nella maxi inchiesta sugli stipendi d’oro: il gup Pacifico ha disposto il rinvio a giudizio, fissando l’udienza al prossimo ventisette marzo 2013.

L’inchiesta individuò il reato quadro dell’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al peculato per tre dirigenti comunali, Giovanni Annunziata, ora deceduto, Luigi Sessa e Antonio Marano per un’appropriazione calcolata di 630.839,78 euro complessivi appartenenti alle casse comunali, tra il 2006 e il 2008, attraverso progetti senza fase di elaborazione, privi di obiettivi prefissati e dei necessari elementi di verifica. Il meccanismo prevedeva versamento di incentivi con procedimenti ad hoc per evitare gli accertamenti da parte degli organi di controllo, con provvedimenti interni abnormi. La disposizione degli incentivi, secondo le accuse contestate, veniva determinata su basi di calcolo errate rispetto alle normative, con decisioni arbitrarie, irregolari e gonfiate. Per gli altri prossimi imputati attesi dal dibattimento davanti ai giudici del primo collegio giudicante l’accusa è di concorso in truffa e peculato, con numerosi episodi di uno stesso impianto criminoso. Per il progetto relativo al recupero violazioni Ici, 12 sarebbero i coinvolti per un’ammontare di euro 408.625,00.

Altri 12 per il progetto Tarsu per una somma stimata di euro 42.100, sette per il recupero dei canoni idrici e una ulteriore truffa ipotizzata di euro79.400, con 16 indagati per il progetto del condono edilizio, stimato in 131,378 euro, e quello del regolamento edilizio, 6 coinvolti nei progetti sicurezza e 18 per i rientranti nel progetto di prestazione di lavoro interinale e catalogazione dei beni storici, con 6 del progetto rilievi celerimetrici. Diversi dei dipendenti sono coinvolti in più di un progetto.

L’attività investigativa procedette con blitz dei militari nei settori finanze e tributi nell’ufficio tecnico e nell’ufficio personale, acquisendo e fotocopiando atti, concessioni edilizie, delibere e determine, con altre perquisizioni domiciliari eseguite presso le abitazioni dei dipendenti. L’inchiesta riguarda Antonio Caringi, Vincenzo Salerno, Antonio Sirica, Aniello Annunziata, Umberto Cascella, Raffaele Auletta, Giuseppe Murano, Mario Pellegrino, Paolo Ricupito, Francesco Lombardo, Antonio Squitieri, Anella De Vivo, Domenico Baselice, Carolina Bifolco, Francesco Lanzetta, Giuseppe Cava, Giuseppe Fienga, Carmine Robustelli, Angelo Migliaro, Caterina Scafuri, Maria Rosaria Mottola, Assunta Crescenzi, Domenico Marchese, Carlo Paradiso, Pasquale Saviano, Crescenzo Nacchia, Maria Concetta De Filippo e Maria Prisco.

Alfonso T. Guerritore

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