«Stipati come sardine per 40 chilometri» 

I disagi e le proteste degli studenti ebolitani che per raggiungere l’ateneo di Fisciano possono contare su una sola corsa

Quaranta chilometri da incubo, schiacciati come sardine nei corridoi dell’autobus. È il disagio quotidiano dei pendolari ebolitani diretti all’università di Salerno. In caso di incidente chi è in piedi potrebbe riportare ferite gravi: «Siamo ammassati e costipati, in caso di incidente non so cosa possa succedere. Ho viaggiato e mi capita ancora di viaggiare con la faccia schiacciata contro il vetro della porta posteriore del bus». Il racconto-denuncia è di Michele Ciaglia, studente ebolitano, iscritto alla facoltà di odontoiatria a Salerno.
Ogni mattina, Ciaglia esce di casa e prende l’autobus della Sita. Vive in centro, la sua “fermata” è nei pressi dell’hotel Grazia: «Quando arriva l’autobus della Sita i posti a sedere sono tutti occupati. Il problema è che anche il corridoio è sempre pieno. Viaggiamo in piedi, in condizioni disagevoli». La corsa parte da Campagna e quando arriva nella zona est di Eboli (Epitaffio-Ceffato) si riempie all’inverosimile. Chi vive in centro non ha alcuna speranza di viaggiare seduto. L’unica soluzione è saltare a bordo e trovare uno spazio angusto per affrontare, in piedi, i quaranta chilometri che separano Eboli dall’università.
La scena si ripete anche nel viaggio di ritorno: «All’andata, come al ritorno, la situazione è praticamente la stessa. Viaggiamo in piedi, ammassati come sardine, con il rischio di farci male soprattutto quando ci tocca il posto accanto alla porta posteriore».
Ciaglia precisa che la Sita offre due corse agli studenti pendolari di Eboli e Campagna. L’autobus pieno come un guscio d’uovo è quello che arriva a Eboli alle 7,40: «La corsa successiva parte un’ora dopo, ma in tanti non la utilizzano perché arriveremmo all’università con le lezioni già iniziate».
La soluzione è semplice, basterebbe cambiare gli orari. La prospettiva è drammatica: in caso di incidente i pendolari rischiano di farsi male. Se dovesse scattare un controllo della polizia stradale o delle altre forze dell’ordine, l’autista rischia una sanzione pesante.
I pendolari scrollano le spalle, sfiduciati nella possibilità che cambi qualcosa: «Io - conclude Michele - viaggio da due anni, sempre nelle stesse condizioni». Chi può permettersi un’auto si organizza con i compagni di facoltà. Chi è costretto a salire sull’autobus, deve sgomitare come se si trovasse su un carro bestiame.
La notizia scuote gli animi a Palazzo di Città: «Un anno fa sono stato in regione con Luigi Guarracino - racconta l’assessore Busillo - ci assicurarono due corse in partenza da Eboli con collegamento diretto alla sede dell’università a Fisciano». Le due corse ci sono, ma per arrivare in orario in aula gli studenti scelgono quasi tutti il primo autobus. «Io sapevo che la seconda corsa era alle 8,10 - conclude Busillo - nei prossimi giorni torneremo Regione. Con l’assessore Masala chiederemo una modifica. Viaggiare in queste condizioni è pericoloso e ingiustificabile. Siamo convinti che con un po’ di buon senso tutto tornerà alla normalità».
Quindici o venti giorni ancora di disagi, poi gli orari cambieranno, è la promessa dell’assessore Busillo.
Francesco Faenza
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