Stella Cilento: paese in rivolta "Mandate via quel parroco"

STELLA CILENTO. Non ha fatto visita agli ammalati, ha abolito il catechismo per i bambini, arriva spesso in ritardo alle cerimonie religiose e, soprattutto, non muove un dito se non dietro corresponsione di denaro. E’ la storia, raccontata dai fedeli, di don Marek Olswesky, un sacerdote polacco.
Il 50enne dal 2008 guida le parrocchie di Stella Cilento, San Giovanni e Pollica, nel cuore del Cilento. I fedeli hanno scritto al vescovo, al cardinale, al Papa, senza avere mai risposta. Solo il neo vescovo di Vallo della Lucania, monsignor Miniero, qualche mese fa, ha incontrato un gruppo di parrocchiani invocando "pazienza e collaborazione". Ma da allora nulla è cambiato. Il parroco polacco, finito agli onori della cronaca già nel 2004 quando fu arrestato su mandato di cattura internazionale per appropriazione indebita, è rimasto al suo posto. E’ così, domenica mattina, l’intera comunità di San Giovanni, frazione di Stella Cilento, è scesa in piazza per protestare pacificamente contro il sacerdote. Decine di fedeli lo hanno aspettato dinanzi alla chiesa del paese. Sul campanile uno striscione: "Signore liberaci dal Malek". Deserta la chiesa, la messa domenicale è saltata. La scena si è ripetuta nel pomeriggio, a Stella Cilento, dove un altro gruppo di fedeli ha protestato contro il sacerdote. Il sindaco, Antonio Radano, ha vigilato affinchè tutto si svolgesse in maniera pacifica. «Quando il 90% della gente - spiega - rifiuta il proprio parroco significa che c’è qualcosa che non va. Don Marek non ha nessun rapporto umano con i fedeli. Litiga continuamente, il vescovo deve intervenire». «Macchè parroco è un dittatore» aggiunge Biagio Gatto, uno dei fedeli. «La domenica, la gente è costretta a spostarsi per andare a messa. Una volta - dice Gatto - è stato capace di far tumulare un defunto alle 22. Per non parlare della sua fissazione di non far suonare le campane durante i funerali».