Stazione di Pagani Incuria, degrado e ostacoli ai disabili

PAGANI. È sempre più abbandonata a se stessa la stazione ferroviaria di Pagani. Siringhe e rifiuti lasciati tra i binari, sottopasso invaso dai materassi che vengono utilizzati da barboni e...

PAGANI. È sempre più abbandonata a se stessa la stazione ferroviaria di Pagani. Siringhe e rifiuti lasciati tra i binari, sottopasso invaso dai materassi che vengono utilizzati da barboni e tossicodipendenti. A questo si deve aggiungere che negli ultimi giorni quella che doveva essere la sala di attesa è stata sigillata, per cui l’ingresso alla stazione ferroviaria è consentito solo dal cancello. «Peccato – commentano alcuni pendolari - che l’accesso non è più consentito ai disabili, infatti per evitare l’ingresso degli scooter alla stazione è stato fissato un paletto che blocca il passaggio delle carrozzine. La struttura è stata di fatto abbandonata a se stessa».

Situazione di abbandono e di fatiscenza quindi per la stazione di trenitalia di via Cauciello. Degrado assoluto per un luogo che prima rappresentava invece il simbolo dell’incontro dei passeggeri in partenza e in arrivo nella città di Sant’Alfonso. Adesso i pendolari si trovano nella morsa dell’abbandono e dell’incuria nei quali è praticamente caduta la stazione da quando le Ferrovie dello Stato hanno deciso il ridimensionamento del personale addetto alle stazioni minori, proprio sulla tratta che una volta collegava il sud della penisola con il resto dell’Italia e ora è diventata invece una tratta considerata minore nell’ambito del riassetto che ha retrocesso il percorso fra Napoli e Salerno a percorso metropolitano, a discapito della linea veloce a monte del Vesuvio.

Nella stazione ferroviaria di Pagani non c’è un sistema di sorveglianza idoneo, né del resto sono presenti indicazioni circa gli arrivi e le partenze dei convogli ferroviari, insomma una stazione che non offre alcun tipo di assistenza agli utenti. Inoltre, di sera il posto diventa off limits. L’assenza di illuminazione favorisce infatti l’assembramento di tossicodipendenti e in zona circola un numero incredibile di cani randagi.

Ma le mancanze strutturali non si fermano certo qui: l’ingresso della stazione è letteralmente un buco dalle finestre murate, la sala d’attesa e i servizi sanitari sono in pratica inesistenti, le pareti della struttura principale e del sottopasso sono completamente ricoperti di graffiti e l’ufficio e il deposito sono abbandonati al loro destino, così come alcune pensiline ormai dissestate. Decisamente un pessimo biglietto da visita turistico per una città che da qualche tempo cerca invece di accreditarsi nel circuito turistico promuovendosi per la vocazione commerciale, culturale e religiosa. Ma a Pagani l’accoglienza ai turisti, almeno sul fronte ferroviario, lascia decisamente a desiderare.

Gerardo Vicidomini

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