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«Stazione dei bus inadeguata E pendolari senza pensiline»

AGROPOLI. «Ormai non si contano i disagi per gli sfortunati pendolari, che viaggiano utilizzando come mezzo di trasporto i bus». A sollevare la problematica è il consigliere comunale di opposizione...

AGROPOLI. «Ormai non si contano i disagi per gli sfortunati pendolari, che viaggiano utilizzando come mezzo di trasporto i bus». A sollevare la problematica è il consigliere comunale di opposizione Agostino Abate.
«Le pensiline - afferma Abate - mancano ovunque e, quelle poche che sono rimaste sul territorio comunale, sono inadeguate e precarie. Per il pendolare occasionale il disagio è ancora maggiore, in quanto è costretto a chiedere informazioni agli altri utenti perché non riuscirà mai a capire in quale zona di Agropoli deve fermarsi ed attendere l’attivo del bus, e quando lo stesso passerà per quella zona».
Disagi, denuncia il consigliere Abate anche per la stazione degli autobus. «Le cose non vanno meglio alla stazione bus dove non si trova un ufficio informazione per gli utenti - polemizza il consigliere di minoranza - e nemmeno un servizio di biglietteria. Come non soffermarsi sulle manovre azzardate che gli autisti degli autobus sono costretti ad effettuare per uscire dallo stallo. Infatti, gli autobus escono dalla stazione a marcia indietro non potendo effettuare manovre all’interno per mancanza di spazi necessari, e per la consequenziale inidoneità della segnaletica dei percorsi obbligati. Eppure la stazione bus detiene spazi sufficienti per organizzare meglio la circolazione interna, gli ingressi e le uscite. Inoltre, è dotata delle minime attrezzature necessarie per essere considerata una vera stazione bus. Una simile situazione non garantisce la necessaria sicurezza all’interno della stazione».
Abate conclude: «Si tratta di inadeguatezze che vadano segnalate perché nella città di Agropoli è arrivato il momento di mettere a sistema l’intero ciclo dello spostamento attraverso l’utilizzo dei bus sul territorio. Non è possibile assistere a queste gravi dimenticanze politiche e, contestualmente, leggere di Piani triennali delle opere pubbliche per decine di milioni di euro. Una città vive ogni giorno e non aspetta le comodità della politica, che vuole pensare alla grande ma poi finisce per trascurare la quotidianità e con essa i servizi essenziali del cittadino». (a. s.)